Potrebbe esserci una svolta inattesa nell’inchiesta riaperta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Al centro delle nuove indagini condotte dalla Procura di Pavia c’è Andrea Sempio, amico della vittima e già in passato sfiorato dall’inchiesta. L’alibi dell’uomo, sostenuto a lungo dalle dichiarazioni dei suoi genitori, sembra ora incrinarsi a seguito delle dichiarazioni di un ex vigile del fuoco, amico di famiglia.
Il testimone, convocato due volte dagli inquirenti, ha presentato una versione dei fatti completamente diversa rispetto a quella fornita da Daniela Ferrari, madre di Sempio, sulla mattina del delitto. Secondo la donna, il 13 agosto 2007 si sarebbe recata a fare la spesa a Gambolò e a svolgere alcune commissioni, lasciando a casa marito e figlio. Tuttavia, incrociando i tabulati telefonici e le testimonianze dell’ex pompiere, emergerebbe che quella mattina la signora Ferrari si trovava a Vigevano, in prossimità della caserma in cui era di stanza l’amico.
Il dettaglio, apparentemente secondario, potrebbe cambiare completamente l’interpretazione della presenza di Andrea Sempio in casa nelle ore in cui si sarebbe consumato il delitto. Le comunicazioni telefoniche tra la donna e l’amico la sera prima e nella mattinata del 13 agosto hanno condotto gli investigatori a scavare più a fondo. Il 28 aprile, convocata dai carabinieri, Daniela Ferrari ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Tuttavia, al solo accenno del nome dell’ex pompiere, avrebbe avuto una reazione emotiva tale da lasciare la stanza in lacrime, senza controbattere alle discrepanze evidenziate tra la sua versione e quella dell’amico. Già in passato, lo scontrino del parcheggio prodotto da Andrea Sempio era stato ritenuto compatibile con l’orario della morte stimato all’epoca, tra le 10.30 e le 12. Oggi però gli inquirenti rimettono in discussione quell’intervallo, considerando la finestra temporale più ristretta – tra le 9.12 e le 9.35 – e rivalutando la possibile presenza del giovane in casa al momento dell’aggressione.
A rafforzare i dubbi, emergono anche intercettazioni ambientali tra Andrea e il padre, dove entrambi sembrano tentare di allineare le proprie risposte alle domande dei magistrati. Andrea, interrogato, non ha saputo indicare con certezza se il padre fosse effettivamente con lui quella mattina. In parallelo, il 17 giugno prenderanno il via nuove analisi sulle tracce biologiche rilevate sulla scena del crimine: impronte e DNA che potrebbero aggiungere elementi decisivi per confermare o smentire la presenza dell’indagato nell’abitazione di Chiara Poggi.