Il caso di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nel 2016 all’interno della villetta di Garlasco dove viveva con i genitori, torna a far discutere per i nuovi elementi emersi a carico di un 37enne, Andrea Sempio, amico del fratello della ragazza. Il giovane era stato sentito all’epoca, ma le indagini su di lui erano state archiviate.
Con la riapertura del caso, adesso, si riaprono nuovi scenari sulla vicenda di Garlasco: le indagini condotte nell’ultimo anno hanno portato ad iscrivere nel registro dei sospettati proprio Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Gli inquirenti hanno legato il suo nome al profilo del Dna isolato sulle unghie della giovane, aprendo così una nuova pagina su una vicenda allora conclusasi con la condanna di Alberto Stasi, ad oggi in prigione perché ritenuto responsabile del decesso di Chiara.
Nonostante sembrava che tutto fosse finito, un’istanza dei legali di Stasi, Antonio De Renzis e Giada Bocellari, ha convinto i magistrati a continuare le indagini. L’istanza si basava su una consulenza fatta dai genetisti Ugo Ricci e da Lutz Roewer, che hanno indicato il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara compatibile con quello di Sempio.
Dopo la presentazione della documentazione, la procura di Pavia ha dato l’autorizzazione all’apertura del caso di Garlasco. Il 37enne è stato quindi convocato lo scorso martedì in caserma per essere sottoposto al tampone salivare e agli esami dattiloscopici. L’uomo ha rifiutato di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici, ma il giorno seguente il gip ha ordinato il prelievo obbligatorio.
Oltre al Dna, gli inquirenti pare siano in possesso di altri elementi che dimostrano un coinvolgimento di Sempio nella vicenda di Chiara, come per esempio delle telefonate strane fatte a casa Poggi prima che le venisse tolta la vita. Per la famiglia della ragazza, tornare a parlare di quanto accaduto, è una sofferenza, ma per Stasi potrebbe esserci la svolta per accertare la verità.