Al centro della vicenda Garlasco, quella relativa appunto al delitto di Chiara Poggi, stanno emergendo sempre nuovi elementi. Oltre alle notizie relative al Dna trovato sotto le unghie di Chiara e comparato in questi mesi con quello di Andrea Sempio, attuale indagato per concorso in delitto, ne emerge un’altra in queste ore. La stessa ci viene riferita da Panorama in un articolo della collega Rita Galimberti. Da quanto appreso le luci all’interno della casa della nonna di Chiara Poggi erano accese la sera prima del delitto.
Precisamente la notte tra il 12 e il 13 Agosto qualcuno ha notato questo particolare. La gente stessa del paese si è chiesa chi potesse esserci all’interno della casa, visto che la nonna di Chiara in quel periodo era ricoverata a causa di un sinistro, e la famiglia Poggi con lo stesso fratello Marco, amico di Andrea Sempio, era in vacanza. Un particolare che in queste ore, quello delle luci accese, sta suscitando altre domande sul caso in questione.
Controllati solo esterni dell’abitazione della nonna
Da quanto si apprende sempre da Panorama, a riferire precisamente che cosa ha visto quella sera fu all’epoca dei fatti una vicina di casa della nonna di Chiara. La stessa riferì che il marito entrando in casa attorno alle 22:00 notò che le luci erano accese, e anche il vicinato ben sapeva che la nonna della ragazza era in clinica per una riablitazione dopo il sinistro.
Inoltre anche un maresciallo e un carabiniere avrebbero fatto un sopralluogo sul luogo in questione, dopo che in paese si erano rincorse le voci di queste luci accese, ma in quel caso furono controllati solo gli esterni dell’abitazione. Da quanto all’epoca fecero sapere i testimoni la casa della nonna era frequentata spesso da Marco Poggi.
Ma lui appunto quel giorno non c’era in quanto in vacanza non c’era. Sarebbero inoltre tre le persone che avrebbero riferito di aver visto la stessa scena, le stesse luci accese all’interno della villetta. Come mai, si sono chiesti quindi gli abitanti di Garlasco. Un dettaglio, questo delle luci accese, che oggi non è escluso possa tornare importante per le indagini condotte dalla Procura di Pavia e dai Carabinieri della stazione Milano Moscova. Nel frattempo si va verso l’udienza del 18 Dicembre durante la quale la genetista Denise Albani discuterà i risultati analizzati nella perizia sul Dna trovato sulle unghie della povera Chiara.