Sono molte le persone che in Italia non credono ancora all’esistenza del coronavirus Sars-CoV-2. Il fenomeno del cosiddetto “negazionismo” è diffuso in tutto il mondo. Ogni giorno orde di complottisti inondano le pagine dei social network con le loro loro teorie strampalate, seccamente smentite dalla comunità scientifica internazionale. Eppure, nonostante gli oltre 3 milioni di morti in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, c’è chi pensa che il Covid non esista. Nella schiera dei negazionisti c’era anche Domenico Alonzi, un 57enne laziale che recentemente è guarito dalla malattia.
Domenico ha contratto la malattia, rendendosi conto di quanto sia pericolosa. L’uomo si è ritrovato improvvisamente ricoverato nel Reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Alatri. I medici lo hanno costantemente seguito. Dopo tre mesi di degenza, il 57enne è guarito dall’infezione e il suo tampone è stato quindi negativo. Nella giornata di ieri Alonzi è tornato in ospedale per ringraziare i medici per quanto hanno fatto.
Domenico: “Io non ci credevo al virus”
“Io non ci credevo al virus, ero di quelli convinti che il Covid fosse solo una manovra politica. Invece oggi sono fra quelli che fa divulgazione con tutte le persone che incontro, le informo e le invito ad usare tutte le precauzioni, mascherina, igiene delle mani, distanziamento. Questo virus è veramente maledetto” – così ha dichiarato Domenico al personale sanitario, che ha molto apprezzato il gesto dell’uomo.
Durante il suo periodo di degenza, Alonzi ha descritto gli incubi che aveva ogni notte. “Piramidi che si capovolgevano e distruggevano ogni forma di vita, io mi ero salvato ma dovevo scappare da strane persone che davano la caccia agli umani per il traffico di organi” – questi sono i sogni che avrebbe fatto il 57enne.
La dottoressa Ida Minnocci, responsabile della Terapia intensiva dell’ospedale di Alatri, ha informato la stampa che è stato un piacere rivedere il loro paziente, e sono tutti loro molto contenti che stia bene. Per lui la paura è stata davvero tanta. Domenico ha scritto a mano la lettera e poi l’ha anche incorniciata, regalandola al nosocomio. In occasione della sua visita ha regalato anche un forno elettrico per la cucina dell’ospedale.