Frequentava lezioni di danza durante l’orario di servizio: dipendente Asl sospesa e con stipendio ridotto del 50%

La sospensione, come riportato nella determina pubblicata sull’albo pretorio del sito aziendale, resterà in vigore fino alla conclusione del procedimento disciplinare attualmente in corso.

Frequentava lezioni di danza durante l’orario di servizio: dipendente Asl sospesa e con stipendio ridotto del 50%

SULMONA – Va a lezione di danza durante l’orario di lavoro: dipendente Asl sospesa e stipendio dimezzato Una dipendente 51enne della Asl 1 è stata sospesa in via cautelare dal servizio con il dimezzamento dello stipendio, a seguito di gravi accuse che la vedrebbero protagonista di reiterate assenze dal posto di lavoro per frequentare corsi di danza e andare in palestra durante l’orario di servizio.

La misura è stata adottata dal direttore generale dell’azienda sanitaria, Ferdinando Romano, che ha recepito l’indicazione dell’Ufficio procedimenti disciplinari, alla luce della chiusura delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Il provvedimento è stato formalizzato con una determina pubblicata sull’albo pretorio del sito aziendale, nella quale si specifica che la sospensione resterà in vigore fino alla conclusione del procedimento disciplinare.

Nel frattempo, alla dipendente “sarà corrisposta un’indennità pari al 50% dello stipendio tabellare“. Secondo le accuse formulate dal sostituto procuratore Stefano Iafolla, la donna avrebbe abbandonato sistematicamente il luogo di lavoro subito dopo aver timbrato il cartellino. I controlli interni avrebbero rilevato ben 94 ore di assenza ingiustificata su un totale di 114 da svolgere, un dato che ha portato alla contestazione formale di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Nel capo d’imputazione si legge che la dipendente “induceva in errore l’ente pubblico di appartenenza circa la sua continuativa presenza sul posto di lavoro, procurandosi un ingiusto profitto costituito dall’indebita percezione della retribuzione, pari a 1.362 euro“. La vicenda ha suscitato forte attenzione non solo all’interno dell’Asl, ma anche tra i cittadini, in un contesto in cui si torna a discutere sull’importanza del controllo del tempo lavoro nella pubblica amministrazione e sulla responsabilità individuale di chi ricopre incarichi pubblici.

Ulteriori sviluppi sono attesi con l’avanzare dell’inchiesta e del procedimento disciplinare interno.  Al momento non è escluso che la vicenda possa avere anche ulteriori sviluppi sul piano giudiziario o amministrativo. 

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