Francia: denunciato viticoltore che non usa i pesticidi sistemici

Rischia 6 anni di carcere e una multa di 30.000 euro Emmanuel Giboulot, denunciato per non aver sottoposto le proprie vigne al trattamento preventivo contro la cicalina, insetto portatore della flavescenza dorata

Francia: denunciato viticoltore che non usa i pesticidi sistemici

Tra i rinomati vini francesi di Beaune, cittadina fortificata a 40 Km a sud di Digione, in Borgogna, ci sono anche il Pinot Nero e lo Chardonnay ottenuti dalle uve dei vigneti di Emmanuel Giboulot, il viticoltore francese che decise di non trattare le sue vigne con i pesticidi sitemici, in particolare quello obbligatorio contro l’insetto portatore della flavescenza dorata e che, per questo, è stato denunciato e rischia una multa di 30.000 euro e 6 mesi di reclusione.

Nel 2011 la zona della Cote-D’or, sotto il cui dipartimento si trova Beaune, è stata colpita dallo Scaphoideus titanus, la cosiddetta cicalina, ossia l’insetto responsabile della flavescenza dorata, patologia altamente devastante per le vigne, che finiscono per diventare improduttive. Per la pericolosità di questa malattia e per i danni economici che provoca, il prefetto e le amministrazioni locali della Borgogna hanno imposto il trattamento preventivo per tutte le vigne della zona, per cautelarsi contro una ipotetica epidemia.

Emmanuel coltiva i suoi 10 ettari da oltre 40 anni con il metodo biologico e da 15 segue i principi dell’agricoltura biodinamica, e spiega il motivo per cui ha deciso di non usare i pesticidi sistemici: “In agricoltura biodinamica è consentito il trattamento insetticida con il piretro verde al posto degli insetticidi sistemici, ma è un insetticida non selettivo e trattando il vigneto avrei ucciso al tempo stesso molti degli insetti presenti, quelli nocivi, ma anche quelli antagonisti della cicalina e di altre malattie. La biodiversità nei miei vigneti è importante per l’equilibrio generale, certi vigneti non hanno visto trattamenti sistemici da 40 anni e sono perfettamente sani. Alcuni dei miei vigneti a Beaune si trovano vicini a una casa e anche se il piretro ha una decadenza molto veloce non è neutro. In luglio, quando tutti trattavano nei vigneti, la presenza dei pesticidi nell’aria era chiaramente avvertibile”.

Quindi il problema sembra essere dovuto al fatto che anche l’insetticida compatibile con il metodo biologico, oltre alla cicalina, uccide anche le api e gli insetti utili; insomma, distrugge ogni sorta di insetto necessario a contenere i parassiti delle vigne. Nonostante i monitoraggi su tutta la Cote-D’Or non abbiano rilevato la presenza della cicalina e non ci siano stati danni ai vigneti dei suoi vicini, Emmanuel, il 24 febbraio scorso, è dovuto comparire in udienza al tribunale di Digione; udienza conclusasi con un rinvio al 7 aprile per la sentenza.

Intanto l’opinione pubblica si è divisa: c’è chi sostiene la correttezza della decisione del viticoltore (addirittura Greenpeace ha avviato una raccolta firme per chiedere il bando definitivo dei pesticidi neonicotinoidi) e chi, invece, lo considera colpevole perchè infrangendo la legge ha messo in serio pericolo anche le vigne altrui.

C’è anche chi, come me, non si schiera, ma ritiene che la legge francese del 6 maggio 2012 che inserisce il Morbo di Parkinson tra le malattie professionali che gli agricoltori possono aver contratto a causa dell’esposizione ai pesticidi, attribuisca necessariamente, agli agricoltori e ai viticoltori, la facoltà di scegliere se utilizzare o meno un tipo di prodotto che ha degli effetti nocivi sulla salute dell’uomo.

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