Non una festa solenne ma una commemorazione austera ed essenziale per la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate” che si è svolta il 4 novembre davanti al monumento dedicato ai caduti, posto nella villa comunale al centro di Francavilla Marittima, dove sorge la chiesa della Madonna degli Infermi in attesa di ristrutturazione e ancora chiusa al culto.
Purtroppo, a causa dei rigidi protocolli imposti dalla pandemia a Covid-19, è venuta a mancare la presenza entusiasta degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Alvaro”, intrisa di bandierine tricolori, canti e poesie, così come si è sentita la nostalgia per le emozionanti musiche dell’associazione bandistica “G. Verdi”, dalle note del “Silenzio Militare Italiano” di Nino Rossi al brano “Fratelli d’Italia – Inno” di Goffredo Mameli.
Ma, soprattutto, non si è potuto rispondere all’appello dei caduti con quell’atteso “presente” sottolineato da un coro di voci tremanti e rotte dal pianto. Lontani anche i tempi quando i reduci di guerra, orgogliosi delle loro medaglie, testimoniavano la loro esperienza di combattenti, prigionieri e sopravvissuti alla barbarie bellica, veri e propri libri viventi, depositari di storia, di memoria e messaggeri di pace per le generazioni future.
Generazioni a cui gli adulti, privi di coscienza, stanno consegnando un mondo flagellato da scontri violenti sia per motivi economici che per motivi religiosi, dalla Birmania al Burkina Faso, dalla Libia al Pakistan, dalla Repubblica Centrafricana al Sudan del Sud, dal Venezuela allo Yemen, dall’Iraq alla Nigeria.
Alla “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”, istituita nel 1919 per ricordare la vittoria italiana nel primo conflitto mondiale e celebrata in tutta Italia il 4 novembre, data dell’armistizio di Villa Giusti e della resa dell’impero austro – ungarico, hanno presenziato il sindaco Franco Bettarini, il vicesindaco Vincenzo Rago, l’assessore Vittoria Guarino, il consigliere Michele Apolito, il parroco don Pietro Lo Caso, e la rappresentanza della polizia municipale.