Si è conclusa in questi giorni una lunga e spiacevole vicenda giudiziaria che ha visto come imputati tra gli altri anche la nota giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Selvaggia Lucarelli, accusata unitamente a Guia Soncini e Gialuca Neri, di aver ottenuto in maniera fraudolenta dati sensibili – immagini e documenti – di personaggi molto noti dello showbiz internazionale.
La Procura di Milano aveva rinviato a giudizio la giurata di “Ballando con le Stelle” ed i suoi amici, nella piena convinzione che gli stessi avessero ottenuto delle informazioni riguardanti molti vip, entrando nei loro account di posta elettronica, con il preciso intento di vendere successivamente il contenuto sensibile così ottenuto.
Tra le tante immagini furtivamete ottenuto, c’erano anche 191 fotografie fate durante l’esclusivo party di compleanno dell’ex velina di “Striscia la notizia” e modella Elisabetta Canalis, avvenuta a Villa Oleandro – splendida dimora ottocentesca di proprietà dell’allora fidanzato George Clooney – situata nella splendida e roantica cornice del lago di Como.
L’ipotesi accusatoria, che aveva indotto il pubblico ministero a chiedere la pena di un anno di reclusione per la nota blogger di “Stanza Selvaggia”, sembra essere stata completamente ribaltata dal giudice Stefano Corbetta del Tribuanale di Milano, che ha riqualificato uno dei reati contestati con in parte la formula pienamente assolutoria de “il fatto non sussiste” ed in parte con il “non luogo a procedere” perchè le parti avrebbero dovuto presentre una querela.
La giornalista ha affidato ad un messaggio sulla sua pagina di Facebook l’espressione della sua massima felicità per il risultato ottenuto dopo sette anni di processi, non solo fatti in aule di tribunale, ma anche fatti da giornalisti senza scrupoli che hanno condannato il trio senza neanche sapere come stessero realmente le cose.
L’inchiesta ha visto il suo inizio grazie ad una denuncia – per accesso abusivo al sistema informatico e per intercettazione illecita di comunicazioni – della modella Elisabetta Canalis, che aveva rinvenuto sul web delle sue foto. Accuse che sono state invece riqualificate come “rivelazione del contenuto di corrispondenza”, per le quai però non era stata presentata formale denuncia. Dunque un cavillo burocratico ha fatto si, che la Lucarelli, Neri e Soncini sono statti assolti con formula piena.