Forte maltempo a Roma: allagamenti a Fiumicino e tromba d’aria su Ostia

Roma, in queste ore, è flagellata da piogge e temporali che hanno provocato allagamenti a Fiumicino e una violenta tromba d'aria su Ostia. La situazione è preoccupante.

Forte maltempo a Roma: allagamenti a Fiumicino e tromba d’aria su Ostia

 Se il maltempo ha  colpito per lo più la fascia tirrenica, il Lazio non è stato escluso, con piogge e temporali localmente intensi, specie nelle aree costiere.  Dalla notte del 25 novembre. per via del susseguirsi di  forti temporali, si sono verificati forti allagamenti sul territorio di Fiumicino, in particolare in strade di Aranova, Fregene e Focene. 

Ieri mattina un violento temporale si è abbattuto sul litorale. Una tromba d’aria si sarebbe formata al largo come tromba marina e avrebbe fatto landfall, passando allo stadio di tornado. Il fenomeno vorticoso avrebbe fatto volare diversi oggetti, senza arrecare danni a persone o vittime. 

I dissesti causati dalle piogge 

Per via delle pioggie che si stanno abbattendo in queste ore, è aumentato il dissesto di alcuni tratti della via Portuense (tra  il quartiere di Parco San Leonardo e l’ingresso dell’area dei porti imperiali a Fiumicino, tratto di competemza della Città metropolitana di Roma). Sul manto stradale, in un tratto percorso quotidianamente da migliaia di pendolari e residenti, si sono venuti a creare buche e crateri.

Vicino al cimitero monumentale di Fiumicino,  le buche sono state cerchiate con spray verde gluorescente per sottolinearne la pericolosità.  L‘Assessorato ai Lavori Pubblici e la Polizia Locale di Fiumicino hanno più volte sollecitato la Città metropolitana di Roma ad intervenire per ripristinare la percorribilità in sicurezza. La pericolosità delle buche e i rischi legati ad esse sono stati segnalati  sui social dai pendolari. 

Roma tra le città italiane pià esposte al rischio allagamenti 

Il rapporto annuale dell’Istituto per la prevenzione dei rischi del Ministero Transizione Ecologica indica per la Capitale pericolosità elevata o eventi frequenti sul 6,6% del territorio, la media nazionale è del 5,4%. Si tratta di circa 84,6 km quadrati su 1.287.  L’area più rischiosa è quella che corre lungo il Tevere e il bacino dell’Aniene, con Ponte Milvio e piazzale Clodio tra le zone a rischio elevato, ma anche Trastevere. .Altre zone a pericolosità elevata uscendo da Roma si trovano verso Fiumicino e Ostia.

«Le alluvioni — rileva il direttore di Ispra, Alessandro Bratti — sono legate agli eventi estremi e per questo i cambiamenti climatici che diventano più frequenti e più gravi devono essere seguiti e monitorati perché bisogna conoscere i rischi». E se a Roma una difesa dagli allagamenti viene effettuata dai muraglioni eretti nell’800 attorno al fiume, sono proprio i muri e le costrizioni che possono provocare improvvise rotture degli argini del fiume quando si scatenano le piogge violente e abbondanti, perché anche le dighe fuori dal Raccordo non riescono a contenere le esondazioni.

Le mappe di Roma studiate da Ispra sul dossier «Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione e indicatori di rischio associati» presentato la settimana scorsa si basano sui danni da alluvioni che provocano dissesto, crolli e inquinamento ambientale. I fattori di rischio riguardano la popolazione, i beni culturali e gli impianti industriali che inondati provocano inquinamento. Alcuni esempi? La moria di pesci che da qualche anno si ripete d’estate nell’ansa del Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo, provocata da allagamenti nei terreni agricoli del bacino  dell’Aniene pieni di pesticidi. Altro esempio l’inondazione sempre nel Tevere di rifiuti non solo ospedalieri provenienti dagli stabilimenti nella Valle Galeria.

 

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