Foggia, uccide anziana per 200 euro: incastrato da un’impronta di scarpa

Un'anziana donna è stata uccisa da un 29enne nel corso di una lite, finita in tragedia, relativa al mancato pagamento, da parte della vittima, di una somma di denaro. L'omicida è stato incastrato da un'impronta di scarpa rinvenuta su un cuscino.

Foggia, uccide anziana per 200 euro: incastrato da un’impronta di scarpa

Sabato scorso, a San Marco La Catola, in provincia di Foggia, un uomo ha ritrovato il cadavere di sua madre, una pensionata novantenne, Filomena D’Antino, nella sua abitazione. L’assassino dell’anziana ha confessato, nel corso di un’interrogatorio davanti ai pm Roberto Galli e Antonio Laronga, 

Si tratta del 29enne Felice Cassano, residente nella stessa cittadina della vittima ed il movente del delitto sarebbe il tentativo di rapina. Su du lui, ora, pende l’accusa di omicidio preterintenzionale, rapina aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti. 

La ricostruzione dei fatti

Partendo proprio dal racconto dell’omicida, stando quindi alla sua ricostruzione dei fatti, tutto sarebbe partito da un litigio tra lui e l’anziana, probabilmente legato ad un mancato pagamento. Pare che il 29enne pretendesse un’ingente somma di denaro dalla vittima, per la semplice consegna di legna, per la quale la donna gli avrebbe, invece, offerto poche decine di euro. 

A quel punto la lite, come spesso avviene, sarebbe degenerata. Il 29enne avrebbe spintonato Filomena, facendola cadere violentemente a terra. L’anziana, battendo la testa, sarebbe deceduta sul colpo e, a quel punto, il giovane avrebbe iniziato a rovistare all’interno dell’appartamento, alla ricerca di contanti, trovando e portandosi via 200 euro, utilizzati per l’acquisto di sostanze stupefacenti. 

Insomma, la povera signora D’Antino è stata uccisa per 200 euro e il suo femminicidio si aggiunge alla lunga lista di decessi avvenuti sin dall’inizio del 2021. Sin da subito, le indagini dei carabinieri del Commissariato provinciale di Foggia si sono concentrate sull’indagato, incastrato da un’impronta di scarpa, ritrovata su un cuscino, proprio nell’abitazione dove si è consumato il delitto.

Tramite accurate perquisizioni effettuate nella casa del 29enne, sono stati ritrovati quantitativi di droga e abiti insanguinati all’interno della lavatrice, pronti per essere lavati nel tentativo di non lasciar traccia di quanto da lui commesso. Gli abiti, una maglia e un pantalone, sono stati inviati al Ris di Roma che provvederà ad estrapolare il Dna, comparandolo con quello della povera donna uccisa. 

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