Sappiamo benissimo che durante l’estate i bollenti spiriti delle persone proprio a volte non riescono a frenarsi. Si tratta di situazioni che spesso come ben sappiamo si verificano al mare ma che appunto possono accadere praticamente dappertutto, come ad esempio nei parchi cittadini e in altri posti. Purtroppo fare l’amore in pubblico può portare a seri guai con la giustizia.
Lo ha sperimentato direttamente una coppia che nelle scorse ore è stata beccata a fare l’amore avendo un rapporto intimo completo proprio per strada a Foggia. I due sono stati ripresi con gli smartphone da alcuni passanti e cittadini che hanno postato tutti sui social mostrandosi indignati per quanto accaduto. Immediatamente la Polizia Locale ha visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona arrivando ad identificare la donna. Al momento resta da identificare l’uomo.
Pesante sanzione
Come accade in questi casi, la Locale che ha appunto avviato le indagini, ha proceduto ad identificare la coppia. Al momento pare sia stato solo possibile riconoscere la donna che è stata raggiunta da una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Si tratta di una donna di origine italiana che si sarebbe appunto intrattenuto con l’uomo.
Non è dato sapere se tra i due ci sia una relazione stabile. “L’episodio ha nuovamente consegnato la città alla denigrazione diffusa. La rapidità con cui siamo arrivati all’individuazione deve servire da deterrente e da monito al rispetto della comunità” – ha affermato il comandante della Locale di Foggia, Vincenzo Manzo.
“Ringraziamo i nostri agenti e chi ogni giorno si batte per il rispetto e la dignità della città. Foggia deve essere sentita come bene comune, da tutelare in ogni suo spazio, a partire dal Quartiere Ferrovia” – hanno riferito in una nota Maria Aida Episcopo e l’assessora alla Polizia Locale Daniela Patano. A stretto giro potrebbe essere anche individuato l’uomo che dovrà rispondere dei medesimi reati. Gli atti osceni in luogo pubblico sono un reato depenalizzato e adesso punito con una sanzione amministrativa che va dalle 5.000 alle 10.000 euro.