Foderava la borsa con la carta stagnola per rubare al Conad

Un uomo non identificato è riuscito a fuggire dopo aver tentato un cospicuo furto all'interno di un punto vendita Conad SuperStore sito a Grosseto. Il ladro ha abbandonato la refurtiva fuori dal supermercato non appena ha intuito che lo stavano inseguendo.

Foderava la borsa con la carta stagnola per rubare al Conad

Nel corso della mattina di giovedì 3 marzo 2016, il direttore del Conad SuperStore di Via Senegal (Grosseto) ha passato un brutto quarto d’ora a causa di un uomo sospetto, il quale ha tentato di sottrarre merce illegalmente all’interno della filiale Conad in questione.

Mentre Antonio De Maio, direttore del punto vendita, era seduto nel box informazioni a svolgere come di consueto il suo lavoro e a caricare eventuali bolle al pc, è stato improvvisamente convocato da una delle cassiere, la quale lo ha ragguagliato circa un sospetto furto: un ragazzo aveva attraversato la cassa a passo svelto, aveva fatto suonare le colonnine antitaccheggio e con fare losco si era allontanato con nonchalance.

Il direttore del Conad superStore così ha pensato bene di seguirlo con lo sguardo per poi pedinarlo fuori dal punto vendita. Non appena il saccheggiatore ha capito che il personale del supermercato lo aveva individuato, ha buttato a terra una borsa (contenente la refurtiva) e se l’è data a gambe.

borsa-foderata-carta-stagnola

Il signor Antonio De Maio è riuscito a rincorrerlo a piedi sino per un centinaio di metri dall’ingresso del Conad, ma il ladro ha iniziato una folle corsa e pertanto ha perso le sue tracce. La borsa contenente gli articoli rubati fortunatamente è stata recuperata e conteneva lamette per rasoio per un valore complessivo di 300 euro.

La cosa bizzarra è che il taccheggiatore aveva apportato alla borsa delle modifiche particolari: aveva rivestito le pareti della borsa con la carta alluminio (propriamente detta “stagnola”) e scotch adesivo trasparente. Secondo il ladro con questa tecnica avrebbe ingannato le colonnine antitaccheggio del supermercato, evitando che suonassero per segnalare il furto.

Sfortunatamente per il furfante grossetano, questo stratagemma arrangiato non è stato sufficiente ad annullare il campo magnetico che ogni articolo del supermercato crea grazie agli opportuni chip antitaccheggio. I sensori delle colonnine riescono sempre a riconoscere le etichette magnetiche e suonano segnalando il furto.

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