Triste vicenda al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino: il giornalista, scrittore e documentarista Fabrizio Borghini ci ha lasciati improvvisamente all’età di 76 anni. La serata, che doveva essere un momento di gioia e celebrazione, si è trasformata in un dramma inaspettato.
Fabrizio Borghini, fiorentino d’adozione, noto per la sua straordinaria carriera nel mondo del giornalismo, del cinema e dello sport, è morto durante la proiezione del primo film realizzato dal figlio Lorenzo, intitolato “Doppio passo“. Un evento speciale che ha visto un inaspettato epilogo, forse dovuto all’emozione travolgente che permeava l’aria del Cinema Grotta quella sera.
Il cuore di Borghini ha cessato di battere nel tardo pomeriggio del 14 ottobre, mentre sul grande schermo scorrevano le immagini della storia di Claudio, interpretato da Giulio Beranek, noto da anni come il capitano della Carrarese Calcio, grazie alla sua capacità straordinaria di trascinatore, sia in campo che fuori. L’annuncio della sua scomparsa è stato dato da Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana, che ha descritto Fabrizio Borghini come un “giornalista appassionato di Firenze, di cinema, e di cultura“.
Il cinema era una delle grandi passioni di Borghini, e ha trasmesso questa passione anche al figlio Lorenzo, un giovane regista. La città di Firenze era uno dei temi prediletti del suo lavoro, e ha scritto numerosi volumi dedicati alla storia, alla cultura e al cinema di Firenze, così come a altre città toscane come Prato, Arezzo, Livorno, Siena, Lucca e Pistoia.
Nato nel 1947 a Firenze, Borghini si era laureato in Lettere con una tesi dedicata al regista Mario Monicelli. Nel corso della sua carriera, aveva scritto biografie di importanti figure del cinema italiano, tra cui Fosco Giachetti, Mario Monicelli e Odoardo Spadaro. I suoi libri sul cinema toscano e italiano erano apprezzati e ammirati da critici e appassionati di cinema di tutto il mondo.
Borghini ha anche lasciato un segno nel mondo dello sport con opere dedicate al calcio, tra cui “violenza negli stadi”, “Dal biancorosso al viola”, “Il fallo è di rigore”, e “La grande Fiorentina”. I suoi scritti rivelavano una profonda comprensione del calcio e dei suoi aspetti culturali e sociali.
Riconosciuto con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, Fabrizio Borghini è stato un punto di riferimento per la cultura e l’arte toscane. Ha contribuito significativamente alla comprensione e alla promozione delle ricchezze culturali della Toscana attraverso i suoi scritti e le sue attività come conduttore televisivo e direttore del mensile “La Toscana”.