Per gli italiani, si sa, il caffè giornaliero è un rito. Che lo si prenda a casa o al bar, poco importa. Molti di noi amano comunque recarsi almeno una volta al giorno al bar con amici o colleghi di lavoro per consumare la bevanda in questione, che viene molto apprezzata dalla maggior parte delle persone. Una tazzina di caffè riesce a mettere di buon umore e a far cominciare bene la giornata. Ma un bar di Firenze situato in Sant’Ambrogio è stato protagonista di una disavventura non di poco conto.
Chi ha un’attività sa di dover soddisfare ogni tipo di cliente, da quello più esigente a quello meno. Ma a volte, capita a tutti i titolari di attività commerciali, il cliente non gradisce ad esempio le pietanze servite oppure ha delle rimostranze nei confronti del personale. Sicuramente Francesco Sanapo, titolare del bar fiorentino in questione, non si aspettava che uno dei suoi clienti chiamasse la Polizia Locale a causa del costo del caffè, a suo dire troppo caro.
Multa salatissima
“Questo caffè costa troppo” – più o meno così e cominciata la discussione tra il titolare del locale e il cliente, che aveva chiesto un decaffeinato amaro della “Ditta Artiginale”. Il caffè è infatti costato 2 euro, ma secondo quanto spiegato dal titolare c’era un motivo perchè appunto la tazzina costava a quel prezzo.
“Era un caffè che proveniva da una piccola piantagione messicana” – così si è sfogato Sanapo su Facebook, il quale ci ha tenuto a ribadire che la multa in questione è giusta, e che quindi avrebbe intenzione di pagarla. Il prezzo del caffè. infatti, si trovava soltanto sul menù digitale del bar e non esposto. Sanapo dovrà pagare una sanzione di 1.000 euro.
Ma al di là di questo per Sanapo, già campione di caffetteria, c’è comunque rammarico. “Ancora oggi, una persona si indispettisce se paga due euro un decaffeinato (processo di estrazione ad acqua) di una piantagione messicana preparato con molta professionalità dai miei baristi. Ci si può infastidire così tanto da mobilitare una pattuglia della polizia municipale costretta ad intervenire e trovarci in errore, in quanto non esponevamo il prezzo del decaffeinato sul menu esposto dietro banco, presente però nel menu QR code? Credo che con tutto quello che oggi si somministra nei bar questa legge ha tanto dell’assurdo e andrebbe cambiata, altrimenti il 99,9% di bar e ristoranti sarebbero facilmente in errore” – questo lo sfogo di Francesco Sanapo.