Firenze, i sanitari vietano di entrare in ospedale per il Covid e un 23enne muore da solo

A causa del Covid e per la paura di focolai, succede che un giovane ragazzo di 23 anni muoia da solo in ospedale senza i familiari al suo capezzale, come denunciano in televisione.

Firenze, i sanitari vietano di entrare in ospedale per il Covid e un 23enne muore da solo

Purtroppo, a causa del Covid e dell’emergenza pandemica, succede che le visite e le operazioni più urgenti siano rimandate per evitare ulteriori contagi. Purtroppo, può anche capitare che un giovane 23enne muoia da solo nella sua stanza d’ospedale senza avere accanto i familiari in questo difficile momento. È proprio quanto accaduto a un giovane di Firenze che non ha avuto nessuno al suo capezzale al momento del trapasso, come vogliono le norme di prevenzione. 

Simone Benvenuti è un giovane ragazzo di 23 anni che non ce l’ha fatta a combattere la sua battaglia. Il giovane era malato di piastrinopenia, una patologia che comporta una riduzione delle piastrine e, per via del Covid, è morto da solo nella sua stanza all’ospedale di Firenze dal momento che i sanitari non hanno permesso ai familiari di stargli accanto. 

I familiari hanno raccontato questo calvario e momento difficile alla trasmissione Agorà in onda su Rai 3. Il giovane ha iniziato ad accusare i primi malori in casa per poi essere portato in ospedale dove è rimasto quattro giorni. Un giorno, il figlio ha chiamato la madre dicendogli di avere difficoltà a respirare e i medici, senza avvisare la donna, hanno messo l’ossigeno al figlio. Le hanno anche detto che le condizioni erano gravi. 

La madre, a quel punto, voleva entrare per accertarsi delle condizioni del figlio, ma i sanitari glielo hanno vietato dicendole: “Signora non la possiamo far entrare per il Covid, può portare qualche focolaio”. Simone Benvenuti è morto nella giornata di domenica 23 gennaio e, in quel caso, hanno potuto entrare in tre nella stessa stanza. 

Il dottor Alberto Fortini, direttore della medicina interna nel reparto in cui era ricoverato Simone, dopo la denuncia in televisione della famiglia, afferma: “ci sono cose che non hanno delle regole precise e vanno interpretate sul momento e forse non sempre si interpretano nella maniera corretta. Io stesso se potessi tornare indietro e fare qualcosa lo avrei sicuramente fatto”.

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