Firenze, carabiniera 25enne si toglie la vita in aula con la beretta d’ordinanza

L'episodio si è verificato alla Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze, dove una giovane allieva di 25 anni si è tolta la vita utilizzando la sua beretta di ordinanza.

Firenze, carabiniera 25enne si toglie la vita in aula con la beretta d’ordinanza

Un triste evento ha scosso la Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze. Una giovane allieva di 25 anni, al secondo anno di formazione, si è tragicamente tolta la vita utilizzando la propria beretta di ordinanza. Il gesto è avvenuto all’interno di un’aula intorno alle 13:00.

Secondo quanto riferito da fonti vicine all’istituzione a Fanpage, i compagni di corso dell’allieva, allarmati dalla situazione, hanno immediatamente tentato di intervenire, ma purtroppo senza successo. Sul luogo della vicenda sono prontamente intervenuti il sostituto procuratore di turno della Procura presso il Tribunale di Firenze e gli agenti del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale.

Al momento, le cause che hanno spinto la giovane a compiere il gesto estremo rimangono avvolte nel mistero. Non sono stati trovati scritti o messaggi che possano fornire spiegazioni sulle sue motivazioni.

Il corpo della giovane è stato trasferito presso il reparto di Medicina Legale per gli accertamenti del caso. Le autorità stanno cercando di ricostruire la dinamica e le possibili cause dell’accaduto anche esaminando i dispositivi elettronici della ragazza, come il telefono cellulare e il computer personale. Questo triste episodio riporta alla memoria un caso analogo avvenuto nella stessa scuola nel febbraio del 2017, quando un altro giovane carabiniere si tolse la vita.

Il corpo dei Carabinieri ha recentemente intrapreso iniziative per prevenire tali eventi, tra cui un protocollo d’intesa con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi per offrire sostegno psicologico a condizioni agevolate al personale e ai loro familiari. Inoltre, dal gennaio 2022, è attivo un servizio di ascolto gestito da psicologi, accessibile attraverso un numero verde gratuito, che garantisce assistenza anonima e rispettosa della privacy per i militari in difficoltà.

Questo episodio triste e scioccante solleva nuovamente interrogativi urgenti sulla salute mentale e il benessere all’interno delle forze armate, evidenziando la necessità di continue azioni di supporto e prevenzione.

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