Fiorenzuola: ragazza 19enne violentata dal parroco, che ha usato la scusa della benedizione

In un comune della provincia di Piacenza, una ragazza che soffre di disturbi della personalità è stata abusata dal proprio sacerdote, con la scusa di volerla benedire.

Fiorenzuola: ragazza 19enne violentata dal parroco, che ha usato la scusa della benedizione

A Fiorenzuola, comune della provincia di Piacenza, si è verificata una vicenda drammatica. Una ragazza di diciannove anni ha subito violenza dal parroco nello scorso anno. Il prete ha usato una scusa con la giovane donna, dicendo di volerla benedire.

Sono stati diagnosticati dei disturbi della personalità alla giovane donna: la ragazza non ha la possibilità di esprimere dissenso o consenso agli atti sessuali subiti, anche se – per fortuna – c’è stata la possibilità di ricostruire l’identikit del prete, che ha l’età di 58 anni. Proseguono le indagini sul conto del parroco, accusato di violenza sessuale aggravata, in seguito alle denunce fatte dalla vittima stessa. 

Le accuse di violenza sessuale aggravata nei confronti di Don Emanuele Dondoli

Il nome del religioso è quello di Don Emanuele Dondoli, sacerdote dal 1988 e, successivamente, divenuto parroco nel 1992. Stando alle ricostruzioni, la ragazza – il cui nome è sconosciuto – si sarebbe rivolta, tra i mesi di marzo e giugno dello scorso anno, per chiedere aiuto, al prete in quanto stava attraversando un momento complesso nella sua esistenza. Il prete ha usato la scusa di dover benedire la 19enne, e l’ha costretta a spogliarsi facendola stendere su un lettino della sagrestia.

Il parroco, dopo averla cosparsa di un unguento, avrebbe cominciato ad abusare della ragazza. Ci sono degli elementi che confermano questa versione dei fatti, in quanto sono state ritrovate delle foto della ragazza, conservate dal parroco sul proprio cellulare. La procura ha deciso di disporre una perizia psichiatrica sulla ragazza, a causa dei suoi disturbi della personalità.

Sono arrivate le parole dell’avvocato della giovane donna, Elisabetta Renieri, che ha parlato di un disturbo aggravato da una sintomatologia ansiosa e depressiva. Non poteva mancare la versione della controparte, guidata dal legale Francesco Stefani, chiamato a dimostrare che la ragazza era consenziente.

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