Filippo, il 16enne studente di un istituto superiore alla periferia di Torino, che ha accoltellato il carabiniere Maurizio Sabbatino durante la rapina, ha dichiarato davanti al procuratore dei minori di Torino: “Ho preso il coltello pensando di tagliare la manica del giubbotto perché lui mi teneva il braccio. In quel momento ero spaventato, volevo solo scappare, mi sentivo tirare. Non so spiegare il motivo perché l’ho fatto. Sono distrutto, disperato, chiedo scusa a quel carabiniere, non volevo finire in questo casino”.
La rapina è avvenuta il 29 novembre: tre minuti di adrenalina e follia. Cinque ore dopo Filippo era già negli uffici del comando provinciale dei carabinieri, di fronte al procuratore per i minorenni, Emma Avezzù, pronto a raccontare i retroscena di quel colpo organizzato tra i giardinetti del quartiere. Con lui il suo avvocato, Marco Marchio. A confessare anche il complice Francesco, dopo che i genitori lo hanno accompagnato alla Compagnia Oltre Dora di Torino..
La rapina
Il 29 novembre, alle 19:00, Filippo, insieme al 18enne Francesco, ha fatto irruzione in una farmacia di corso Vercelli a Torino per rubare l’incasso, all’incirca 900 euro. Nel tentativo di fermare i due ragazzi, il carabiniere 53enne Maurizio Sabbatino, fuori dal servizio, avrebbe convinto i ragazzi a inginocchiarsi e deporre le armi. Ma quando i due si sono accorti che il carabiniere era disarmato, hanno reagito. Francesco, il più grande dei due, ha sparato con la pistola a salve, riuscendo a guadagnare l’uscita.
Filippo, invece, è rimasto bloccato e, nel tentativo di liberarsi, ha colpito il brigadiere con 4 coltellate al torace, all’addome e alla gamba . Dopodiché si sono dati entrambi alla fuga. Il carabiniere adesso si trova in ospedale, in prognosi riservata e oggi sarà sottoposto ad un intervento chirurgico al fegato.
Filippo, che è colui che ha sferrato le 4 coltellate al brigadiere, divorato dal senso di colpa per aver assecondato Francesco, ha detto: “Francesco da giorni parlava di fare una rapina. L’ha chiesto anche ad altri” e questo troverebbe conferma anche dai racconti di altri coetanei, incrociati nel quartiere, tra cui Cristian, amico del cuore di Filippo, che ogni giorno si ritrova negli stessi giardinetti. Cristian ha dichiarato: “È tutta colpa di Francesco, è lui che ha trascinato il mio amico in questa storia”.
Ai due baby rapinatori è stata contestata l’ipotesi di reato per concorso in tentato omicidio, rapina e porto abusivo di armi. I due ragazzi si erano organizzati per quella rapina, portando due pistole finte, passamontagna, zainetti e coltelli, Attrezzatura acquistata mesi fa su Internet. Lo scooter Honda con cui sono fuggiti, invece, è stato comprato su Facebook e poi abbandonato in un boschetto lungo il fiume Stura, fuori dalla città.
Le condizioni del carabiniere accoltellato, per fortuna, si sono stabilizzate.Per lui sono arrivati anche gli auguri di pronta guarigione dal generale Teo Luzi, comandante dell’Arma, che ha detto: “Il suo coraggio e il suo senso del dovere sono nel solco della rotta segnata da tutti i carabinieri”.