Filippine, la polizia spara sugli sciacalli

Scontri tra polizia e la folla che ha assaltato un negozio di alimentari per trovare cibo e acqua. Ad Alangalang 8 persone sono morte per il crollo di un muro di un magazzino di riso

Filippine, la polizia spara sugli sciacalli

A pochi giorni dal passaggio del tifone Haiyan, che ha sconvolto le Filippine, nelle città più colpite regna il caos e la carenza di generi alimentari ha spinto migliaia di persone a prendere d’assalto i pochi edifici in cui sono conservati cibo e acqua.

Nel villaggio di Abucay, uno dei centri più colpiti dal tremendo tifone Haiyan, c’è stato uno scontro a fuoco tra le forze dell’ordine e uomini armati che tentavano di saccheggiare negozi di alimentari, mentre ad Alangalang, nell’isola di Leyte, il muro di un magazzino di riso assaltato dalla folla è crollato uccidendo otto persone. I numerosi saccheggiatori sono, però, riusciti a portare via oltre 33mila sacchi di riso da 50 kg ciascuno.

Intanto, l’agenzia nazionale per le emergenze di Manila, ha reso noto il bilancio del passaggio del tifone Haiyan: i morti accertati sono 2.275, 3.665 i feriti, almeno 80 i dispersi e circa 600mila gli sfollati.

Cifre ben diverse da quelle fornite domenica scorsa da un dirigente regionale dell’isola di Leyte, che aveva stimato in 10.000 il numero di vittime nella zona.

Per quanto riguarda gli italiani che si trovavano nelle Filippine durante il passaggio del tifone Haiyan, la Farnesina è riuscita a contattarne quattro su dodici, mentre il ministro degli Esteri Emma Bonino ha reso noto che sta per partire una squadra dotata di strumenti satellitari che supporti le ricerche.

La viceministro degli Esteri Marta Dassù ha fatto sapere che l’ambasciata italiana a Manila ha contattato nella notte tre persone “che stanno bene”, poi ne è stata trovata un’altra.

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