Fidanzata muore di tumore, lui si uccide dal dolore: "Sto arrivando, angelo mio"

Stroncata da un tumore all'utero, Sonia è morta dopo mesi e mesi di terapie. Una perdita insopportabile per il suo fidanzato Marco che, sopraffatto dal dolore, ha deciso di metter fine al suo calvario, nel quale si alternavano angoscia e disperazione.

Fidanzata muore di tumore, lui si uccide dal dolore: "Sto arrivando, angelo mio"

Un’atroce disperazione, un’incommensurabile angoscia da sopportare. Marco, 32 anni, da sei anni viveva un’idilliaca relazione d’amore con la sua dolce metà Sonia. Sfortunatamente, nel mese di marzo 2019 la ragazza di Marco è venuta a mancare, dopo aver lottato con le unghie e con i denti contro uno spietato tumore all’utero

Lo scorso 23 maggio, presso il Policlinico universitario Gemelli di Roma, si è consumata una drammatica vicenda. L’addolorato Marco non è stato più in grado di sopportare il dispiacere divorante, dovuto alla morte della sua fidanzata Sonia. Nel pomeriggio di giovedì, infatti, il sofferente 32enne è ritornato nel reparto oncologico del Policlinico Gemelli, con l’unico obiettivo di suicidarsi nella medesima camera d’ospedale dove la sua anima gemella era spirata via.

Il tragico evento è avvenuto intorno alle ore 18:30, sotto gli occhi di diversi attoniti testimoni, i quali hanno assistito alla dinamica del suicidio di Marco. In base a ciò che hanno riferito i presenti, prima di lanciarsi dalla finestra, l’angustiato ragazzo avrebbe esclamato: “Sto arrivando, angelo mio!”. Né un biglietto né un messaggio sui suoi profili social: Marco si è suicidato senza preavviso, dopo aver covato per due mesi un dolore inenarrabile e sconfinato.

Su questa agghiacciante sciagura si sono pronunciati gli amici del 32enne, i quali hanno dichiarato che la morte di Sonia aveva segnato profondamente lo stato d’animo di Marco, lasciando in lui una voragine abissale. Un dolore così incontenibile da render impossibile per il giovane andare avanti senza la sua storica fidanzata, con cui intratteneva una solida relazione da oltre 6 anni.

L’angoscia e la depressione di Marco lo stavano divorando vivo, al punto tale da non riuscire a trovare una soluzione alternativa alla morte. Attualmente, la procura di Roma ha aperto un’inchiesta e, come da protocollo, ha autorizzato allo svolgimento di un esame autoptico.

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