Festa abusiva in una cascina alla periferia sud di Milano: all’ingresso tamponi rapidi per tutti

La Polizia di Stato ha interrotto il party nella mattinata di domenica 6 dicembre. La festa si stava svolgendo dal pomeriggio precedente, all'arrivo dei poliziotti molte persone erano ubriache e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, denunciati in 63.

Festa abusiva in una cascina alla periferia sud di Milano: all’ingresso tamponi rapidi per tutti

La Polizia di Stato di Milano ha denunciato 63 persone per inosservanze delle norme anti Covid previste dalle autorità sanitarie. Nella fattispecie, i soggetti sono stati trovati all’interno di una cascina di campagna alla periferia sud del capoluogo lombardo, dove si stava tenendo una festa. L’episodio si è verificato nella mattinata del 6 dicembre, il party era in corso dal pomeriggio precedente. Secondo quanto riferiscono i media locali e nazionali, all’ingresso era stata predisposta anche una postazione per poter eseguire tamponi rapidi anti Covid ai partecipanti. 

Quando gli agenti sono entrati nell’immobile, molte persone erano ubriache e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Gli uomini in divisa hanno eseguito anche un controllo approfondito, sequestrando 14 pasticche di exstasy, più altre dosi di cocaina, crack, marijuana e metanfetamine. Nel locale era stato anche predisposto anche un piano bar dove i partecipanti potevano prendere bibite e alcolici vari.

A questo punto la Polizia ha interrotto la festa, facendo fermare anche le persone che stavano andando via. Dopo l’identificazione di tutti i partecipanti, alle forze dell’ordine non è restato altro che denunciare appunto 63 persone elevando nei loro confronti una sanzione di 400 euro ciascuno. Milano Today riferisce che l’organizzatore dell’evento è stato riconosciuto in un italiano di 48 anni, mentre i tamponi sarebbero stati effettuati da un’amica, anch’essa italiana e che aveva 40 anni. Le loro generalità, per motivi di privacy, non sono state rese note. 

Sottoposta ad interrogatorio, la 40enne ha confermato di aver eseguito lei stessa i tamponi rapidi all’ingresso della cascina, per cui i poliziotti stanno verificando che avesse i titoli legali per poter fare questa operazione, che, come si può ben immaginare è molto delicata. La struttura in cui stava avvenendo la festa si trova in via Quintosole.

Gli inquirenti adesso stanno procedendo a tutte le verifiche del caso, procedimento necessario in questi casi anche per assicurarsi che il materiale usato per i tamponi sia approvato dalle autorità sanitarie. Sul caso quindi non ci resta che attendere ulteriori riscontri investigativi.

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