Femminicidio Quartu: si suicida il compagno della vittima

Si è suicidato Sandro Sarais, 56 anni, il compagno della donna uccisa a coltellate. L'uomo, accusato di omicidio, si è gettato da una finestra dell'ospedale.

Femminicidio Quartu: si suicida il compagno della vittima

Era il 13 dicembre, quando Mihaela Kleics, è stata trovata morta nel suo appartamento a Quartu Sant’Elena, nel Cagliaritano. La donna, di origini romene, non rispondeva al telefono da tre giorni e la sorella ha subito dato l’allarme. E’ stata ritrovata riversa a terra, piena di sangue con i segni di almeno trenta coltellate.

I sospetti erano subito caduti sul compagno, Sandro Sarais, perchè sembra i rapporti tra loro non andassero troppo bene. I vicini hanno infatti riferito agli inquirenti che i due litigavano molto spesso ed anche pochi giorni prima dell’omicidio la donna aveva chiesto aiuto dopo aver ricevuto delle violenze proprio dal compagno.

Sarais, aveva fin da subito ammesso la sua colpa e poi invece, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Anche durante l’udienza di convalida del fermo, avvenuta al Businco di Cagliari, l’uomo è rimasto in silenzio.

Non è la prima volta che l’uomo tenta il suicidio. Prima di essere rintracciato proprio perchè sospettato dell’omicidio della compagna, l’uomo si era inflitto delle coltellate nella campagne di Castiadas. Questo il motivo per cui era piantonato in ospedale.

Ricoverato per questo all’ospedale Businco, Sarais era piantonato da due agenti che non sono riusciti a fermarlo. E’ riuscito, divincolandosi, comunque a gettarsi dalla finestra, si tratta del terzo piano dell’edificio. Subito soccorso ed intubato, l’uomo non ce l’ha fatta ed è deceduto.

Sicuramente i sensi di colpa per aver ucciso la compagna anche in maniera bruta. Trenta coltellate sono sicuramente sintomo di una rabbia che l’uomo nutriva per la donna e che non le ha lasciato scampo. Sin da subito ha cercato di togliersi la vita, prima con delle coltellate e poi gettandosi dalla finestra, proprio per un senso di colpa troppo forte. Avendo tentato per ben due volte il suicidio chiarisce sicuramente il fatto che l’uomo volesse realmente morire. Il senso di colpa, di certo, non lo scaggiona e neanche giustifica l’atto efferato che ha commesso.

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