Femminicidio Ilenia Fabbri, le amiche: "Sapeva che il marito l’avrebbe uccisa"

Ilenia Fabbri aveva previsto che sarebbe stata uccisa e che a farlo avrebbe potuto essere un sicario, assoldato dal marito. A raccontarlo le amiche della povera donna assassinata il 6 febbraio 2021.

Femminicidio Ilenia Fabbri, le amiche: "Sapeva che il marito l’avrebbe uccisa"

La vita di Ilenia Fabbri, 46 anni, è stata stroncata il 6 febbraio 2021, quando è stata assassinata da un sicario assoldato dal suo ex marito, all’interno della sua abitazione a Faenza.

Il 10 novembre, nel corso della quarta udienza celebrata in Corte d’Assise a Ravenna, del processo per l’omicidio della 46enne, che vede imputati, con la pesante accusa di concorso in omicidio pluriaggravato l’ex marito, il 54enne Claudio Nanni, come mandante del delitto, e il sicario reo confesso 53enne Pierluigi Barbieri, sono stati ascoltati gli amici della vittima.

Le testimonianze degli amici di Ilenia Fabbri

Durante la quarta udienza per il delitto di Ilenia si è lasciato spazio alle testimonianze di coloro con cui la vittima scherzava , ma si lasciava anche andare a pesanti confessioni. Le loro testimonianze sono davvero agghiaccianti. Una vicina di casa della vittima ha dichiarato: “Mi farà ammazzare da qualcuno, lo pagherà anche poco”. 

Una ex collega della Fabbri: “Lei mi disse ‘Guarda che se mi trovano morta è stato Claudio'”, mentre un’amica d’infanzia ha dichiarato che Ilenia le disse: “Vuole solo vedermi morta,mi murerà viva, mi troverò qualcuno in casa che mi ammazzerà”. Parole davvero terribili che suonano come un presagio a distanza di mesi da quel maledetto giorno in cui Ilenia ha trovato la morte. Durante l’udienza è emerso che, dopo la separazione, Nanni aveva iniziato a sorvegliare la donna con Gps nascosti sull’auto e perfino con microcamere posizionate nell’armadio di casa.

Le lamentele di Nanni per le continue richieste di denaro della vittima, con cui aveva in piedi una causa di separazione, riguardavano una somma di circa 100 mila euro, relativa agli stipendi che Ilenia, quando lavorava nell’officina di Nanni, non aveva mai ricevuto. Il Nanni non le concedeva un’indipendenza economica, non le pagava mai lo stipendio e quando Ilenia doveva acquistare qualcosa, doveva sempre chiedergli i soldi, nonostante avessero il conto corrente cointestasto.

Il 23 gennaio, quindi pochi giorni prima del femminicidio, un testimone si sentì dire da Ilenia che suo marito più volte le aveva detto che l’avrebbe uccisa, che non gliel’avrebbe fatta passare liscia.  Nanni non sopportava che la sua ex moglie si stesse riprendendo in mano le redini della sua vita, definendola una sanguisuga. Ad un conoscente aveva detto: “Piuttosto che darle quei soldi, pago qualcuno e la faccio fuori”. 

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