Femminicidio di Marianna Manduca: tutto l’orrore delle violenze subite dal marito, racchiuso in un diario

L'uccisione di Marianna Manduca per mani del marito, segna una delle pagine di cronaca nera più toccanti. In un diario, mostrato da Repubblica nel long form, tutto l'orrore delle violenze subite.

Femminicidio di Marianna Manduca: tutto l’orrore delle violenze subite dal marito, racchiuso in un diario

Ricorderemo tutti uno dei più efferati casi di femminicidio della storia: quello della povera Marianna Manduca, accoltellata dal marito, dal quale si stava separando, con numerosi fendenti, sotto gli occhi di diversi passanti e del padre della stessa vittima. Un omicidio accaduto il 3 ottobre 2007 a Palagonia, in provincia di Catania. Forse non tutti sanno che Marianna annotava in un diario tutte le sue violenze, sopraffazioni e quotidiane umiliazioni, con l’intenzione di consegnare il memoriale al Tribunale dei Minori, per riavere i figli affidati all’ex violento.

La testimonianza è stata pubblicata da Repubblica nel suo long form. Marianna, prima di essere accoltellata a morte dall’ex Saverio Nolfo, ha sporto in un solo anno 12 denunce alla Procura di Caltagirone (Messina) per violenza domestica. Ma la vicenda ha dell’assurdo perchè proprio a quello che sarebbe diventato il suo carnefice, sono stati affidati i loro tre figli. Il racconto comincia con i primi momenti di vita di coppia dopo le nozze. La donna scopre che il marito fa uso di eroina e la situazione, tra le mura domestiche, peggiora. Lei non esce più da casa e, rassegnata, aspetta la sua razione quotidiana di botte per evitare che “la bestia“rivolga le sue attenzioni contro i genitori della vittima e contro i suoi figli.

L’ultima brutale aggressione e l’affidamento dei figli al marito violento

Marianna sopporta ma dopo l’ennesima brutale aggressione decide di lasciare la casa coniugale senza portar con sè i bambini, di cui il piccolo ha solo 2 anni. Il giudice decide di affidare i tre bimbi al Nolfo, consentendo alla donna di poterli tenere con lei solo 3 volte a settimana per 3 ore. 

I minori vivono nel più completo degrado, senza doccia, bidè, lavabo, con i soli servizi igienici all’aperto. L’ex, nel vedere che i bambini cominciano a manifestare la voglia di andare a vivere con la loro mamma, si accanisce contro Marianna, facendo di tutto per impedirle di vederli e, togliendole, di fatto, il diritto di visita. Il resto è racchiuso nelle pagine più drammatiche di cronaca nera e sappiamo che l’unica speranza della povera vittima era il giudice della serparazione.

Il 9 di dicembre ci sarà l’udienza del processo di appello sul caso di Marianna Manduca. La Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso dei figli della donna. Una sentenza che ha riaperto una speranza dopo che, una precedente, toglieva ai tre orfani il denaro concesso come risarcimento nel processo sulle responsabilità dei magistrati. Chi non ha difeso questa donna per ben 12 volte deve pagare in nome della legge.

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