Federico Bertoli è morto dopo la seconda dose del vaccino: gli amici chiedono chiarezza

Federico Bertoli 53 anni, si è sentito male pochi minuti dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino anti-Covid ed è morto. Gli amici chiedono chiarezza.

Federico Bertoli è morto dopo la seconda dose del vaccino: gli amici chiedono chiarezza

Federico Bertoli, 53anni, era originario di Castelnuovo della Misericordia, una frazione di Rosignano. L’uomo, che tutti conoscevano per la sua risata bonaria e la sua voglia di vivere, si è recato nell’hub vaccinale di Livorno per ricevere la seconda dose del vaccino anti-Covid Pfizer BioNtech

L’uomo ha atteso i canonici 15 minuti presso il centro vaccinale, poi è uscito, ma nel parcheggio della struttura ha iniziato ad accusare forti dolori al petto e senso di nausea, al punto da decidere di rientrare nell’hub, dove è stato soccorso dai medici.

Il decesso e la nota della Asl 

Federico ha avuto un arresto cardiaco ma, grazie alle manovre rianimatorie dei medici, il suo cuore ha ripreso a funzionare. A quel punto, è stato caricato sull’ambulanza dove, tuttavia, durante il trasporto all’ospedale di Cecina, ha subito un secondo arresto cardiaco, risultato poi fatale. 

Secondo le prime informazioni trapelate pare che la vittima sia stata colpita da un infarto e non abbia avuto nessuna reazione avversa alla dose di vaccino. .Non è ancora stato accertato se l’uomo soffrisse di qualche patologia, anche se i suoi amici hanno sempre sostenuto che stesse bene e continuano a chiedere chiarezza. La dottoressa Donatella Pagliacci, direttore della Società della Salute Valli Etrusche ha dichiarato: “Abbiamo richiesto l’autopsia per escludere con certezza che l’evento sia correlato al vaccino ma l’andamento sintomatologico e clinico, oltre al fatto che si trattava di un richiamo, ci fa credere che non vi sia alcuna associazione”.

In una nota della Asl si legge: “Ad una prima valutazione visti anche i tempi ridotti tra la vaccinazione e il malore accusato e l’assenza riferita di patologie allergiche, non sembra esserci una relazione causale tra la somministrazione e il decesso”. Secondo quanto appreso, dunque, sarebbe da escludere l’ipotesi di una reazione allergica al farmaco, mentre sarebbe più probabile un evento acuto, ovvero un infarto, verificabile anche in altre situazioni”. 

Il ricordo degli amici 

Federico Bertoli lavorava in campagna, “con i trattori“, come hanno riferito i suoi amici. Appena poteva, tra una pausa e l’altra, si recava nel suo bar di fiducia, sulla 206, dopo lo svincolo per Santa Lucia. Gli amici lo hanno visto lì per l’ultima volta, il giorno prima del decesso. La barista Dorina ha dichiarato:“Era venuto qui a pranzo. Come faceva quasi tutti i giorni. E non posso credere che adesso non ci sia più”

 Tutti i clienti del bar e coloro che lo conoscevano, hanno espresso un pensiero per il gigante buono, dichiarando: Era una persona gioviale“, “era così sorridente“, “è terribile quello che è successo”, “Per quale motivo è morto?”. Un interrogativo che continua a rincorrersi nelle voci di chi entra nel bar Macchiaverde. Per rispondere a questa domanda e per far luce sull’accaduto si dovranno attendere i risultati dell’autopsia, che L’esame autoptico è stato effettuato all’istituto di medicina legale dell’ospedale San Luca di Lucca. 

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