Famiglia nel bosco in Abruzzo: parere negativo della tutrice sul ricongiungimento dei bambini e possibile ritorno in Australia

La tutrice e la curatrice speciale si sono espresse negativamente sul ricongiungimento dei tre bambini con i genitori, lasciando al tribunale la decisione finale.

Famiglia nel bosco in Abruzzo: parere negativo della tutrice sul ricongiungimento dei bambini e possibile ritorno in Australia

La vicenda della cosiddetta “famiglia del bosco” in Abruzzo continua a registrare sviluppi significativi. I tre bambini della coppia anglo-australiana Catherine Birmingham e Nathan Trevallion restano ospitati in una struttura protetta di Vasto dal 20 novembre, dopo l’allontanamento disposto dal Tribunale per i Minorenni a seguito della mancata osservanza di alcune prescrizioni e delle preoccupazioni legate all’isolamento dei minori.

La tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice speciale Marika Bolognese hanno espresso un parere negativo sul ricongiungimento dei figli con i genitori, sottolineando che il breve periodo di osservazione di appena una settimana non consente di valutare se le criticità siano state superate. Nonostante il parere non sia vincolante, il giudizio finale spetta ai magistrati del tribunale minorile, che nei prossimi giorni dovranno decidere sul possibile rientro dei bambini in famiglia.

Intanto, la difesa dei genitori, affidata agli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, sta preparando la documentazione necessaria per rispondere alle criticità evidenziate dall’autorità giudiziaria, con particolare attenzione al presunto isolamento dei bambini dal mondo esterno. Il Comune di Palmoli, dal canto suo, ha offerto supporto didattico ai minori con insegnanti pronti a seguire lezioni individuali in affiancamento all’apprendimento domestico.

Parallelamente, il console australiano in Italia visiterà la struttura protetta nei prossimi giorni per seguire da vicino la situazione dei piccoli e mantenere i contatti con le autorità italiane. L’udienza davanti alla Corte d’Appello civile è fissata per il 16 dicembre, data in cui si attendono sviluppi decisivi sul futuro dei bambini.

Sul fronte dei genitori, la situazione resta incerta. Nathan Trevallion, ex chef di 51 anni, non si è presentato negli ultimi giorni né nella casa nel bosco né nel B&B temporaneamente concesso dall’imprenditore locale, mentre Catherine Birmingham, istruttrice di cavalli di 45 anni, valuta la possibilità di lasciare l’Italia insieme al marito e ai familiari. La coppia ha già avviato le procedure per ottenere i passaporti dei due gemelli sprovvisti di documenti, in vista di un possibile rientro in Australia, soluzione che rappresenterebbe un’ulteriore alternativa in caso di diniego al ricongiungimento.

L’ambasciata australiana segue costantemente la vicenda, assicurando supporto e monitoraggio della tutela dei minori. Il caso richiama alla memoria precedenti situazioni analoghe, come quella di tre bambini inglesi allontanati dai genitori e successivamente rientrati nel Regno Unito tramite un accordo tra tribunale e ambasciata, con un programma di sostegno da rispettare nel paese di origine. Inoltre, la famiglia della madre ha acquistato un terreno vicino alla casa nel bosco, mostrando l’intenzione di sostenere i bambini qualora fosse possibile ristabilire un contatto sicuro con i genitori. La vicenda resta sotto stretta osservazione e il futuro dei minori dipenderà dalla valutazione approfondita del tribunale, con l’obiettivo prioritario di garantire la loro sicurezza e il loro benessere emotivo e psicologico.

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