A Roma, una falsa oncologa è stata denunciata per truffa ed esercizio abusivo della professione dopo essere stata scoperta dalla polizia, grazie alla denuncia di una madre particolarmente attenta. La donna, una 40enne residente a Roma, esercitava la professione di medico spacciandosi per una specialista in oncologia presso un ospedale pediatrico della capitale.
La realtà però era ben diversa rispetto alle apparenze, poiché la truffatrice in questione non risultata iscritta all’albo dei medici italiani, e prescriveva cure incredibilmente costose (e del tutto inefficaci) solamente per il proprio tornaconto personale.
La vicenda è venuta alla luce grazie ad una madre scrupolosa, che ha rilevato falle grossolane nelle prescrizioni che la finta dottoressa in questione le aveva consegnato per il figlio malato; errori che non ci si aspetterebbe nemmeno da uno studente di medicina, praticamente impossibili da perdonare ad un professionista laureato.
Nella fattispecie il bimbo, di soli due anni, è affetto da un deficit immunitario. La donna l’aveva portato dalla falsa oncologa per un consulto, e questa le aveva prescritto, per il piccolo, un medicinale da assumere per via orale. Cercando lumi su internet però, la madre ha subito scoperto che il farmaco in questione – pagato la bellezza di 900 euro – era da somministrarsi unicamente per via endovenosa.
Insospettita dall’incongruenza, ha subito contattato telefonicamente la direzione medica dell’ospedale presso il quale la finta dottoressa, dove ha trovato la conferma che cercava: il nome della sedicente professionista in realtà non figurava nell’organico della struttura.
E’ dunque partita la denuncia, che ha portato alla perquisizione dei locali in cui la falsa oncologa esercitava abusivamente “curando” adulti e bambini malati di tumore. Qui sono stati trovati diversi documenti che la identificavano come medico, tutti rivelatisi contraffatti.
Gli inquirenti sono ora impegnati nel rintracciare i vari pazienti della finta dottoressa, che prescriveva farmaci assurdi a bambini affetti da neoplasie presentando ai genitori conti stratosferici; accumulando di fatto una fortuna con speculazioni sulla vita dei malati.