Fai: morta la fondatrice Giulia Maria Crespi

All'età di 97 anni, Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fondo Ambiente Italiano, è morta. Grazie alla sua intuizione, il Fai ha salvato parte del paesaggio italiano, ville, castelli e boschi.

Fai: morta la fondatrice Giulia Maria Crespi

Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fondo Ambiente Italiano è morta oggi, 19 luglio 2020, all’età di 97 anni. A lei si riconosce l’intuizione ambientalista di salvare il paesaggio, le ville, i castelli e i boschi italiani. Un paio di mesi fa aveva perso il figlio, Aldo Paravicini.

Il presidente dell’ente, Andrea Carandini, parla di “un evento che segna un momento cruciale nella storia della Fondazione e vena di infinita tristezza l’animo” di tutti: consiglio di amministrazione, comitato dei garanti, struttura operativa e delegazioni del Fai. Il presidente riconosce che la fondatrice ha tracciato un solco chiaro nello stile e per l’entusiasmo che sapeva trasmettere in qualsiasi cosa si facesse per il Bene del Paese.

Il Fondo ambiente italiano (Fai) venne fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi insieme a Renato Bazzoni, Franco Russoli e Alberto Predieri. Giulia Maria rimase sempre il punto di riferimento, al di là del susseguirsi dei presidenti della fondazione e della “struttura operativa e di volontariato” che nel tempo ha “raggiunto, per dimensioni e professionalità, il livello di una grande impresa culturale no-profit nazionale“, scrive repubblica.it.

Giulia Maria ripeteva spesso “chi ha avuto molto, deve dare molto“, leva di un volontariato efficiente nella società civile insieme al lavoro di squadra capace di ottenere risultati seri, duraturi. Chi si incontrava con Gilia Maria riconosceva in lei una innamorata della vita, della cultura e dell’ambiente, creativa, forte, sincera, amante del dialogo, perseverante. 

Aveva a cuore il patrimonio artistico e naturale, a cui s’aggiungeva “la cura e la salute della terra come fondamento per la salute dell’uomo“, scrive repubblica.it. Tra i fondatori dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, Giulia Maria fece insegnare e praticare nella grande azienda agricola della Zelata, di sua proprietà, sulle rive del Ticino, “una agricoltura libera da veleni. La tutela dell’ambiente, legato strettamente alla storia, l’ha portata a stare aperta al mondo della scuola, soprattutto nell’ultima parte della sua lunga vita.

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