Facebook: accordo con editori per le news

Raggiunto l'accordo tra alcune testate giornalistiche e Facebook. Seguendo una determinata formula sarà possibile pubblicare le notizie sul social e avere il totale ricavato della propria pubblicità.

Facebook: accordo con editori per le news

E’ di oggi la notizia della nuova filosofia di vita nel campo news per Facebook. Dare i propri articoli e non vi viene chiesta alcuna percentuale sugli introiti pubblicitari. Questo è il modo in cui si è posto Mark Zuckerberg al tavolo con gli editori di giorni oggi. A svelare la trattativa è stato il Wall Street Journal, che da mesi monitorava il susseguirsi delle azioni di questo argomento. Era già da fine marzo che si vociferava un corteggiamento da parte del social network per alcune testate al fine di integrarle nel proprio sistema per dare news ai propri utenti.

La fetta più ghiotta di questi introiti sarà ovviamente dalla sezione Mobile, infatti sono ormai 798 milioni a visitare quotidianamente Facebook dai cellulari e dai tablet, fetta che rappresenta il 73% del totale traffico verso il social. Probabilmente questo data avrà fatto sbavare il New York Times, BuzzFeed, National Geographic e molte altre testate importanti a saltare a bordo sulla grande barca di Facebook. Le pubblicità che saranno in grado di vendere da soli finirà direttamente dentro le loro tasche, tuttavia non si sa ancora in che formato. Tuttavia se vorranno essere spinti dal social network per promuovere le proprie notizie dovranno cedere un 30% del fatturato di queste.

Questo porta ad un paio di domande che hanno il loro peso nella reputazione delle varie testate. Infatti ci si chiede se questo non creerà una sorta di ultra implementazione di contenuti sulla rete che daranno problematiche ai vari siti, o che questi non andranno a raggiungere solo altro che gli utenti del social snobbando il resto del mondo. Questo deve portare ad una sorta di globalizzazione della macchina di Facebook, poiché dovranno tutti avere un account per entrare in contatto con questi contenuti. Il dilemma è grande, ma le cifre su cui si gioca lo sono ancora di più, quindi ci si affida alla speranza che il sistema non crolli su se stesso per questa decisione.

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