Fabrizio Corona lascia il carcere per scontare la sua pena in un istituto di cura

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha deciso di far scontare il resto della pena di Fabrizio Corona in un istituto di cura situato vicino a Monza.

Fabrizio Corona lascia il carcere per scontare la sua pena in un istituto di cura

L’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona è uscito dal carcere per scontare la sua pena in un istituto di cura ubicato nei pressi della città di Monza. A prendere per motivi umanitari questa decisione, poi confermata dai due avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, è stato il giudice di sorveglianza di Milano.

Proprio Ivano Chiesa si è mostrato felice per la scelta fatta dal giudice di Milano: “Ringraziamo il magistrato di Sorveglianza per la sensibilità dimostrata, sono contento per Fabrizio, è la terza volta che esce dal carcere e mi auguro sia quella definitiva perché non è il posto per lui, malgrado tutti gli errori che ha commesso non è un criminale e ora deve curarsi”.

La pena di Fabrizio Corona

Il giudice di Milano ha optato per un “differimento della pena da eseguire in detenzione domiciliare umanitaria“, per cui Fabrizio Corona oggi deve continuare a scontare la sua pena in un istituto di cura dal quale non può allontanarsi per nessun motivo.

Come riportato dal “Corriere della Sera“, fino a questo momento Fabrizio Corona ha scontato cinque anni e cinque mesi di carcere (su nove anni e otto mesi totali), venendo poi ammesso a misure alternative nel marzo 2019. Questo benefit gli è stato tolto poi in seguito a causa di alcune norme violate dall’ex re dei paparazzi, tra cui l’uso del cellulare e la presenza nei vari salotti televisivi.

Secondo il provvedimento, le condotte a cui è stato condannato “non destano un allarme sociale” e quindi non ci sarebbe nessuna “pericolosità sociale“, malgrado soffra di una “patologia psichiatrica“.

Per questo motivo, il giudice è convinto che Fabrizio Corona può continuare le sue cure ai domiciliari, in un istituto. Si tratta però di una decisione temporanea e solamente un collegio di magistrati ed esperti della Sorveglianza deciderà se rendere definitiva questa scelta.

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