Fabiano Barbisan: "Papa male assoluto". Poi cancella tutto: "Era solo una goliardata"

Fabiano Barbisan, consigliere regionale del Veneto, è stato al centro di polemiche per aver condiviso un post offensivo su Papa Francesco, per poi cancellarlo di fronte alle reazioni negative

Fabiano Barbisan: "Papa male assoluto". Poi cancella tutto: "Era solo una goliardata"

In un vortice di polemiche e controversie, Fabiano Barbisan, consigliere regionale del Veneto, ha recentemente trovato il suo nome al centro dell’attenzione mediatica per una serie di affermazioni e condivisioni sui social che hanno scatenato non poco scalpore.

Tra queste, spicca la condivisione di un post che ritraeva Papa Francesco adornato con una kefiah bianca e nera, accompagnato dalla scritta provocatoria: “Quest’essere è il male assoluto del Cristianesimo”. Il post, originariamente diffuso da Renato Prota su Facebook, ha suscitato reazioni immediate, accumulando 162 condivisioni, tra cui quella del consigliere Barbisan.

Il gesto, tuttavia, non è passato inosservato, spingendo Barbisan a una repentina cancellazione del contenuto condiviso. Il consigliere, aiutato per rimuovere il post di cui “non sapeva neanche come si facesse“, ha dovuto fare i conti con la viralità degli screenshot, che hanno reso la sua azione un argomento di ampio dibattito ben prima che potesse pensare a rimediare.

Questa vicenda giunge in un momento particolarmente delicato per Barbisan, figura già nota per precedenti dichiarazioni che hanno sollevato polemiche. Tra queste, spiccano frasi di connotazione sessista e razzista, pronunciate in televisione, che hanno portato alla sua espulsione dal consiglio nazionale veneto della Lega. Nonostante l’espulsione, Barbisan ha continuato a mantenere un profilo attivo nella scena politica, partecipando a iniziative e presentando mozioni, segno di un impegno che non si è arrestato nonostante le controversie.

Tra gli episodi che hanno caratterizzato il suo percorso politico recente, spicca il voto contrario a un progetto di legge sul fine vita, seguito da un cambio di rotta con la promozione di una mozione che si allinea alla sentenza della Corte Costituzionale sul decesso volontario medicalmente assistita.

Questa oscillazione nelle posizioni ha alimentato ulteriori discussioni, delineando un profilo complesso e a tratti contraddittorio. Nel contesto più ampio del dibattito pubblico e politico, la figura di Barbisan emerge come emblematica delle tensioni e delle sfide che caratterizzano l’attuale panorama italiano. Le sue azioni, le parole scelte e le successive retromarce rappresentano non solo un caso singolare ma riflettono dinamiche più ampie di confronto culturale, ideologico e politico.

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