Dai documenti riservati della prefettura di Milano che riguardano il cantiere di Expo 2015 è emerso che vi sono infiltrazioni mafiose in una ditta appaltatrice su otto. Per l’occasione, infatti, sono state emesse 68 “interdittive”, molte di più rispetto a quelle occorse per la Salerno-Reggio Calabria. La Repubblica riporta una notizia allarmante: sulle 367 imprese finora controllate 48 infatti non hanno superato l’esame, il che vuol dire che si tratta almeno del 13%, e quindi più di una su otto non può assolutamente partecipare ai lavori.
Dai documenti emerge una realtà che testimonia come sia difficile fare le cose con trasparenza e senza illegalità: infatti i clan hanno preso il controllo anche di ditte che a prima vista sono “pulite”, mentre invece sono in rapporti con loro. Ad esempio, tra le quelle finite fuori c’è un’azienda che mandava sul cantiere della Tangenziale est esterna mezzi tipo camion, auto e ruspe con le targhe clonate. A quanto pare, l’azienda affidava ad altri imprenditori indubbiamente non “puliti” i lavori da svolgere per suo conto.
Numerose sono state le ditte non considerate idonee per avere la certificazione di evento “mafia free”, come Expo 2015 richiede e deve essere: ad esempio c’è stata una ditta in cui una delle titolari era sposata con un detenuto, che si occupava di traffico internazionale di stupefacenti. Un altro provvedimento di interdittiva è stato eseguito anche nei confronti di un’altra impresa familiare, e questa era gestita da due giovani fratelli. I due ragazzi sono incensurati, ma il padre ha diversi precedenti penali e quindi niente non è stato possibile concedere l’appalto.
La prerogativa di Mafia Free stabilita per l’Expo 2015 è rigida e intende mantenere la posizione: solo così ci potrà essere piena dimostrazione che senza la mafia le cose si possono fare e che deve essere combattuta per dare possibilità ai tanti onesti di svolgere i lavori e di accedere a questa grande occasione. E poiché le infiltrazioni sono ovunque sono stati messi ancora più divieti per garantire trasparenza e legalità, che vanno a favore di chi intende proseguire con la massima serietà e onestà, dimostrando di valere senza l’appoggio dei potenti.