Ex Ilva, morto a 5 anni di tumore al cervello: rinvio a giudizio per 9 ex dirigenti

Chiesto rinvio a giudizio per nove dirigenti dell'ex Ilva accusati di omicidio colposo di un bambino di 5 anni, morto a causa di un tumore al cervello.

Ex Ilva, morto a 5 anni di tumore al cervello: rinvio a giudizio per 9 ex dirigenti

Si torna a parlare ancora una volta dell’ex Ilva e delle immissioni nell’atmosfera di polveri dannose per la salute. Notizia delle ultime ore è quella della richiesta di rinvio a giudizio per nove dirigenti dell’acciaieria di Taranto, accusati di omicidio colposo ai danni di un bimbo di 5 anni, morto per un tumore al cervello

Lorenzo Zaratta è venuto a mancare a pochi anni dalla sua nascita il 30 luglio del 2014. Stando ai magistrati che hanno chiuso le indagini in questi giorni, ci sarebbe collegamento tra le emissioni della fabbrica e la malattia che il bambino sviluppo’ nei primi mesi di vita. Una battaglia contro il cancro, la sua, che però non è riuscito a vincere. 

I pubblici ministeri Remo Epifani e Mariano Buccoliero hanno dichiarato: “I dirigenti consentivano la dispersione di polveri e sostanze nocive” provenienti dalle aree Parchi Minerali, Cokeri, Agglomerato, Acciaierie e Gestione Rottami Ferrosi dell’ex Ilva. Non sarebbero state prese misure di prevenzione in ordine adinfortuni sul lavoro e malattie professionali.

Tali sostanze immesse e disperse nell’area avrebbero quindi provocato la patologia di cui si ammalè il piccolo Lorenzo e a causa della quale successivamente morì. Le sostanze nocive e velenose sarebbero state assunte dal bambino in età fetale. Secondo i giudici questo ha favorito il fatto che il bambino sviluppasse la malattia fatale nel periodo successivo alla sua nascita. 

Nella perizia di parte della famiglia Zaratta si legge che nel cervello del bambino furono ritrovati numerosi corpi estranei, tra i quali anche ferro, zinco, acciaio, silicio e alluminio. Le indagini dei giudici vanno ad aggiungersi a quelle fatte dai tanti giornalisti d’inchiesta che nel corso degli anni hanno attenzionato il caso Ilva di Taranto, tra cui anche Nadia Toffa.

Un operaio dell’attuale ArcelorMittal ha perso il lavoro per aver condiviso un post sui suoi social riguardante la fiction ‘Svegliati, amore mio’ che narra fatti analoghi a quello vissuto dalla famiglia di Lorenzo.

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