Euro, gold standard, austerità, Nazismo: parallelismi inquietanti

Un paper di Bordo e James traccia inquietanti parallelismi tra crisi dell'Euro e crisi del gold standard. Ce ne parla l'Economist.

Euro, gold standard, austerità, Nazismo: parallelismi inquietanti

Un paper di Bordo e James traccia inquietanti parallelismi tra crisi dell’Euro e crisi del gold standard. Ce ne parla l’Economist.

Un articolo dell’economist ci da contezza di uno studio di Bordo e James (Università di Princetown), contributo subito intercettato e tradotto per il pubblico italiano da Voci dall’Estero.

Lo studio traccia un parallelismo tra la crisi dell’euro e quella del gold standard, mettendo in evidenza come l’aggancio ad un cambio fisso con liberalizzazione dei movimenti di capitale porti generalmente con se alcuni pericoli che si concretizzano praticamente sempre in questi casi: perdita di autonomia della politica monetaria, instabilità finanziaria, perdita di democrazia.

E’ interessante che il gold standard sembrava indistruttibile, “irreversibile” per usare un aggettivo solitamente riferito alla nostra famigerata moneta unica, una specie di destino ineluttabile. Purtroppo di ineluttabile lo smantellamento dell’aggancio, come probabilmente succederà all’Euro.

Il parallelo Euro-gold standard, ovviamente non è perfettamente speculare nella forma, ma l’elemento determinante è la presenza di tassi di cambio fissi, come nell’Eurozona.

L’articolo si snoda esaminando parallelismi tra i due sistemi e i danni da aggancio,  e sulla incompatibilità di tasi fissi e capitali in libertà con la democrazia traccia una linea inquietante con il passato:

La Germania riuscì a rientrare nel gold standard dopo la prima guerra mondiale grazie al rafforzamento della fiducia favorito dal Piano Dawes del 1924, che riguardava i risarcimenti di guerra. Ma la dura medicina fiscale somministrata durante la Grande Depressione  nello sfrozo di rimanere dentro il gold standard, contribuì all’ascesa del Nazismo.

 

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