L’azienda Condorelli, famosa per i suoi golosi torroncini, è stata nuovamente attenzionata dai tentacoli dell’organizzazione mafiosa dedita all’estorsione, provocando l’ennesima e coraggiosa denuncia da parte del titolare Giuseppe Condorelli che ha fatto scattare ben 40 arresti tra i tre gruppi criminali sgominati.
I proventi delle vendite dell’azienda, fondata a Belpasso alle radici dell’Etna nel 1933, e nota anche all’estero erano stati già oggetto del famigerato “pizzo” richiesto dai delinquenti, sin dalla telefonata minacciosa del 1988: “Consegnaci 100 milioni di lire, altrimenti ti facciamo saltare in aria”. Ma Giuseppe Condorelli, insieme al padre Pietro, non si era piegato neanche allora maturando l’idea di presentarsi alla Caserma dei Carabinieri, attivando così il controllo delle telefonate intimidatorie e il conseguente arresto del pericoloso mandante.
Eppure non si sente affatto un eroe della società contemporanea, anzi continua ad esprimere il suo disappunto per una reazione che dovrebbe essere considerata normale invece di generare stupore e ammirazione. Come nei più cruenti film solo due anni fa si era visto recapitare una bottiglia incendiaria con un messaggio pesante del temuto clan: “Trovati un amico buono, altrimenti ti facciamo saltare in aria”.
E senza tentennamenti, nonostante la paura, l’inquietudine e la preoccupazione per i familiari, ha preferito rinnovare la fiducia nella giustizia, traendo la forza dall’amore per la propria terra e dall’onestà dei 65 dipendenti fissi dell’azienda e dei 40 dipendenti stagionali, impegnati nel periodo di Natale e Pasqua.
E soprattutto ha fatto leva sul ricordo dei primi passi dell’azienda messa su dal genitore Pietro che a soli 16 anni, orfano di padre, lavorava già come garzone nelle pasticcerie, per poi trasferirsi successivamente ad Istria come direttore di produzione di un laboratorio dolciario. Ma una sera a cena di amici piemontesi, davanti ad un torrone difficile da dividere per tutti, si accese l’idea di un torroncino morbido e monodose. Così giunto in Sicilia, grazie all’amicizia con il conduttore Pippo Baudo, investì in uno spazio pubblicitario nel popolare programma “Domenica in” che contribuì alla fortuna dei torroncini Condorelli.