Un ragazzo di 26 anni ha fatto irruzione in una pizzeria e ha esclamato: “Dammi da bere subito“. La richiesta gli è stata negata e il giovane ha reagito con violenza, e per tutta risposta ha lanciato una bottiglia verso il proprietario del locale. La bottiglia per sfortuna è andata a finire in testa ad una bambina di 11 anni che è stata presa in pieno volto dal lancio violento e l’ha ferita.
La vicenda è accaduta ieri sera attorno alle 21:00 in una pizzeria – kebab all’Esqulino, e a farne le spese infatti è stata la piccola che in quel momento si trovava nell’attività commerciale di via Emanuele Filiberto.
Da una prima ricostruzione della vicenda i carabinieri della stazione Roma piazza Dante che si sono recati sul posto hanno dedotto che la bambina si trovava nella pizzeria con il padre, e solo dopo è arrivato il bengalese ubriaco che ha chiesto da bere al titolare del locale. Il diniego ha fatto andare su tutte le furie l’uomo che ha preso una bottiglia e l’ha scagliata contro il gestore del fast food mancandolo e prendendo invece al viso la bambina.
La piccola ferita è stata soccorsa dai sanitari del 118 che sono venuti subito e poi hanno trasferito la bambina all’ospedale San Giovanni dove è stata curata e dimessa poco dopo. I medici le hanno dato con una prognosi di sette giorni per una ferita sopra all’occhio sinistro che risulta più grave e va tenuta sotto controllo.
L’allarme è stato dato quasi subito e i carabinieri, accorsi sul luogo dell’incidente, hanno organizzato un posto di blocco fisso in piazza Vittorio Emanuele II nel tentativo di catturare il teppista. Infatti il malvivente è stato rintracciato a poca distanza ed è stato bloccato e arrestato.
L’accusa per il 26enne è di lesioni personali aggravate soprattutto perché la vittima in questione è una minore. Una brutta vicenda che per fortuna non ha fatto registrare danni ancora più gravi, in quanto la piccola è stata colpita al volto ma ha riportato ferite lievi. La reazione del bengalese al rifiuto è stata esagerata ma l’uomo era già sotto l’effetto dell’alcol e quindi era incapace di controllarsi.