Espulsi già dall’Italia oltre dieci fiancheggiatori jihadisti

Sky Tg 24 ha diffuso la notizia che ci potrebbe essere un'azione terroristica anche in Italia. Le forze dell'ordine tengono sotto controllo otto "centri" e oltre cento possibili jihadisti

Espulsi già dall’Italia oltre dieci fiancheggiatori jihadisti

Da informazioni emanate dall’ intelligence è emerso che, dopo quello che è accaduto a Parigi e dopo la morte di due jihadisti in Belgio, anche in Italia si sta indagando negli ambienti dove potrebbero rifugiarsi e dove potrebbero nascondersi i militanti del terrorismo. A dare la notizia è Sky Tg 24, che afferma che i carabinieri tengono sotto controllo almeno otto “centri” concentrati soprattutto nel nord.

La polizia tiene d’occhio oltre cento attività gestite da stranieri che potrebbero avere contatti con lo Stato Islamico e Al Qaeda: nelle intercettazioni e sul web i carabinieri hanno rilevato un forte interesse a realizzare ordigni vari e anche all’addestramento militare. Durante questi controlli è emerso anche un desiderio da parte di molti, cioè recarsi in Siria e Iraq per far parte delle formazioni jihadiste e combattere con loro ma nulla è trapelato su una eventuale azione terroristica in Italia.

Tuttavia, i controlli in corso hanno permesso di individuare una dozzina di Imam che predicano attivamente la guerra jihadista: nei loro confronti potrebbe essere emesso a breve un decreto di espulsione per “motivi di sicurezza nazionale”. Già dall’inizio del nuovo anno sono stati molti i fiancheggiatori espulsi, almeno una decina, espulsione motivata anche dal fatto che molti non avevano documenti regolari di soggiorno. E’ stata questa una sorta di giustificazione per espellere questi fiancheggiatori, in mancanza di prove sulla loro partecipazione ad atti terroristici o coinvolgimento in attività di reclutamento: questo provvedimento è stato esercitato anche ieri verso due persone, un egiziano e un marocchino, sospettati di essere in contatto diretto con organizzazioni estremiste in Siria e in Iraq.

I servizi segreti italiani, in collaborazione con Digos, stanno continuando le indagini per accertare se i due fratelli marocchini bloccati alla frontiera del Frejus stessero invece raggiungendo una base terroristica che ha sede in Italia. I servizi segreti avevano avanzato l’ipotesi che i terroristi islamici avessero messo a disposizione dei due marocchini qualche covo con sede a Roma. Resta comunque anche l’ipotesi che i due fratelli stessero invece lasciando l’Italia per andare in Spagna. La polizia sta ancora indagando per scoprire collegamenti con altri terroristi e contatti con altre sedi.

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