L’Etna è tornato a farsi sentire con una vigorosa eruzione, costringendo il dipartimento della Protezione civile ad innalzare il livello di allerta dal verde al giallo. Le strutture territoriali sono state invitate ad adottare misure locali di mitigazione del rischio, specialmente per la presenza di escursionisti in quota.
L’unità di crisi ha deciso la chiusura parziale dello spazio aereo, limitando i voli nell’aeroporto di Catania a cinque arrivi ogni ora, con una gestione attenta delle partenze. Contemporaneamente, lo Stromboli, nelle isole Eolie, è in eruzione e in stato di allerta rossa.
Questa decisione, come spiegato in una nota ufficiale, è stata presa “alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione di ieri sera con i centri di competenza e il dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana“. Durante l’incontro, sono stati discussi l’incremento del tremore e l’attività stromboliana frequente ai crateri sommitali, accompagnata da piccole emissioni laviche che potrebbero evolvere rapidamente verso fenomeni più energetici.
Il passaggio dal livello verde a quello giallo è basato sulle segnalazioni degli enti competenti, come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e il Cnr-Irea. Questo cambiamento implica un potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e un miglior coordinamento informativo tra la comunità scientifica e le strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile. La nota conclude sottolineando la persistenza di una situazione di disequilibrio del vulcano e invita la popolazione a seguire le indicazioni delle autorità locali.
L’eruzione dell’Etna ha prodotto una nube di cenere alta circa 4,5 chilometri, emessa dal cratere ‘Voragine‘, noto per l’intensa attività stromboliana. L’Ingv di Catania ha emesso un bollettino di avviso per il volo, noto come Vona, di colore rosso. La cenere è caduta su diverse aree abitate dell’area sud-orientale etnea e fino a Catania, causando disagi.
Le previsioni indicano che l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo un picco massimo intorno alle 16:30, ha subito una diminuzione repentina, per poi risalire rapidamente verso valori elevati. Attualmente, l’ampiezza rimane molto alta, indicando una continua attività del vulcano.
Parallelamente all’Etna, anche lo Stromboli è in piena attività eruttiva. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato un nuovo flusso lavico ben alimentato dall’area craterica Nord, che si propaga lungo la Sciara del fuoco. La nube di fumo generata dall’eruzione raggiunge un’altezza di 2 chilometri.
La Protezione civile ha alzato il livello di allerta per lo Stromboli da arancione a rosso, attivando la fase operativa di preallarme. Questa decisione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie vulcaniche e sulle valutazioni di pericolosità dei centri di competenza. Il flusso lavico ha generato flussi piroclastici e ha causato il rotolamento di materiale lavico fino alla spiaggia, come evidenziato dai video disponibili.