Enzo Galli, la moglie Simonetta: le parole contro le istituzioni italiane

La moglie di Enzo Galli ha raccontato nel corso di una recente intervista cos'è successo in India e ha lanciato una frecciatina alle istituzioni italiane.

Enzo Galli, la moglie Simonetta: le parole contro le istituzioni italiane

Dopo il viaggio in India il ricovero di tre mesi e mezzo in ospedale per il Covid: le cure mediche però non sono bastate e non c’è stato più nulla da fare per Enzo Galli. Era partito lo scorso aprile insieme alla moglie Simonetta Filippini per un motivo speciale. Il loro non era infatti un viaggio come tanti altri.

Erano andati lì per adottare una bambina di due anni. Galli era rimasto bloccato a causa della repentina diffusione della variante Delta. La coppia è risultata positiva al Coronavirus, da qui la quarantena forzata nel Paese e l’impossibilità del rientro in Italia. Il loro caso aveva fatto clamore ed era diventato un caso internazionale.

Grazie ad una raccolta fondi è stato possibile il loro rientro a casa. I 130mila euro raccolti hanno permesso di pagare le spese di noleggio di un aereo privato. Ad organizzare il crowdfunding l’avvocato Elena Rondelli. Solo grazie a lei la coppia è riuscita a rimpatriare. Dall’8 maggio, Enzo Galli è sempre rimasto ricoverato in ospedale, fino al giorno in cui il suo cuore ha smesso di battere.

Per la moglie invece le cose sono andate diversamente: è riuscita a guarire. Per lei ora un percorso tutto in salita perché dovrà prendersi cura da sola della figlia adottiva, con una grande ferita nel cuore. Raggiunta dal Corriere della Sera, ha spiegato di non aver sentito al suo fianco le istituzioni italiane.

Simonetta Filippini ha raccontato in maniera più approfondita le difficoltà vissute in India. Dopo il proliferarsi in India della variante Delta, la donna ed il marito si erano recati all’ambasciata italiana per richiedere i visti. Ma le fu negato l’accesso in quanto a causa del lockdown era necessario prendere un appuntamento. Incontro che arrivò dopo una  settimana.

Un lasso di tempo troppo grande che è risultato fatale.Stando a quanto riferito al Corriere della Sera, Simonetta riferisce che il contagio è avvenuto in albergo. Nella struttura c’era stato un matrimonio con centinaia di persone che certo non avevano adottato alcuna misura di sicurezza. 

Le parole della donne sono state molto pungenti nei riguardi degli addetti al consolato, in tal senso le sue parole: “Ringrazio il console Daniele Sfregola che è stato straordinario, ma l’ambasciata italiana non la devo ringraziare, ci ha lasciato soli e non ci ha aiutato”. Parole dure, che lasciano trasparire tutto lo scontento e l’amarezza per quanto vissuto in quel frangente.

E ha aggiunto che per il volo sanitario lo Stato italiano non ha tirato fuori un centesimo. Simonetta Filippini ha poi ricordato la figura del marito che definisce un angelo, nonostante le sofferenze ha cercato sempre di tranquillizzare la moglie e la figlia. L’uomo le è rimasto vicino fino a pochi istanti prima di essere intubato. Con nn sms le aveva detto che non avrebbero più potuto parlare e di rimanere serena, affidandosi totalmente alla volontà di Dio. 

Continua a leggere su Fidelity News