Valentina Boraso, 40 anni compiuti da pochi mesi è morta improvvisamente. Apparteneva con fierezza e orgoglio ai Guardian Angels, un’associazione che lavora silenziosamente proprio come gli “angeli custodi” nella fede cristiana, là dove il degrado ferisce l’uomo. Abitava in piazza Mazzini, a Padova, poco lontano dalla sede Alliance of guardian angels.
Venerdì sera, verso le 21, avvertendo un significativo malore e trovandosi sola nell’abitazione ha chiamato il fratello che racconta di aver ricevuto la telefonata in cui Valentina gli chiedeva di andare subito da lei perché si sentiva male.
Senza attendere un secondo il fratello si è precipitato a casa di Valentina, ma l’ha trovata già morta. All’arrivo dell’ambulanza per Valentina, malata da tempo di diabete, non è stato possibile fare nulla.
Valentina viveva da sola, svolgeva il lavoro di segretaria in uno studio notarile della città e da sei anni ormai si era resa disponibile e attiva nell’Alliance of guardian angels, conosciuta come Enir, nome che le era stato attribuito come angelo custode. Patrizia Peruzzo, presidente dell’Associazione, ha rivelato che Valentina “doveva andare in vacanza e ci eravamo sentite prima della partenza”.
Alliance of guardian angels è un’associazione di volontariato privata e volontaria che veglia sulla sicurezza pubblica. Non è attiva solo a Padova, si contano almeno 142 città, in Italia e nel mondo, in cui, silenziosamente, almeno 5000 volontari prestano il loro servizio. A Padova l’associazione ha la sede accanto alla stazione ferroviaria, le è stata consegnata una stanza sotto il Cavalcavia Borgomagno, zona in cui maggiore è il degrado e l’emergenza di strada in città.
La morte di Valentina è stata una morte naturale, molto probabilmente un attacco di ipoglicemia o altra complicazione collegata al diabete, patologia con cui la quarantenne conviveva da tanto tempo.
Alla famiglia sono giunti numerosi messaggi di cordoglio, molti hanno raggiunto anche l’Alliance of guardian angels.