Emergenza Covid in Veneto: sospesi interventi e visite non urgenti

Entro martedì 10 novembre saranno sospese le attività chirurgiche specialistiche ambulatoriali non urgenti. Saranno garantite le prestazioni di fascia U e B, le attività non rinviabili e le prestazioni oncologiche.

Emergenza Covid in Veneto: sospesi interventi e visite non urgenti

La situazione sanitaria del Veneto è entrata nella fase 4, per questo la direzione generale dell’Area Sanità e sociale della Regione del Veneto, con lettera datata 6 novembre, ha indicato che entro i 10 novembre ospedali e ambulatori pubblici e privati si devono adeguare alle indicazioni del “Comitato di crisi Coronavirus” e del “Comitato scientifico“.

In tutti gli ospedali del Veneto sarà sospesa l’attività chirurgica non urgente e l’attività specialistica ambulatoriale programmabile al fine di avere personale disponibile per gestire i pazienti Covid. La missiva con tutte le indicazioni è stata inviata a tutte le Ulss del Veneto, ad Azienda Zero, all’Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. e anche alle organizzazioni sindacali del comparto medico.

Prestazioni 

Tutto ciò che non è urgente, tanto nelle strutture ospedaliere pubbliche quanto in quelle private accreditate, si legge nella lettera, verrà sospeso, fatta eccezione delle prestazioni definite urgenti in ricetta dalla U (da eseguirsi entro 24 ore) e di breve attesa indicate con la B (entro 10 giorni). Le indicazioni continuano “garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile, oncologico, malattie rare e non rinviabile in considerazione del quadro clinico dei pazienti”. Ogni struttura dovrà avvertire gli utenti della sospensione della prestazione, e a fine emergenza riprogrammare l’appuntamento. Lo screening resterà invariato.

Interventi

Facendo riferimento al documento “Aggiornamento del Piano emergenza” che il 22 ottobre l’Unità di crisi ha ritenuto valido nella fase 4, viene indicata la sospensione, in ogni struttura ospedaliera pubblica e privata accreditata, ogni attività chirurgica programmata se prevede “il ricovero in terapia intensiva post operatoria e di ridurre l’attività programmata non urgente chirurgica ed in ambito internistico al fine di poter disporre di personale per la gestione dei pazienti Covid”. Il quadro clinico del paziente potrebbe richiedere una qualche eccezione.

Una nota è riservata alla collaborazione tra aziende sanitarie e strutture private accreditate, in base alle priorità, al fabbisogno e alla ridotta capacità produttiva, le aziende sanitarie possono, secondo gli accordi contrattuali vigenti, affidare alle strutture private accreditate l’erogazione di alcune tipologie di prestazioni.

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