L’Italia è un paese che fa del turismo una leva importante della propria economia. Il Pil riconducibile a questo settore è oltre il 5% ma alcune città, tra cui Venezia che si trova in piena zona rossa del coronavirus, stanno soffrendo una recessione mai affrontata prima.
Con la stagione turistica alle porte, le città d’arte e di mare stanno ricevendo un gran numero di disdette, tanto che le maggiori mete turistiche del nord Italia appaiono svuotate dai visitatori. L’Italia è divenuta, dopo Cina e Corea del Sud, il terzo paese al mondo per numero di contagi accertati, con i massimi focolai in Lombardia e Veneto. Il massiccio annullamento dei voli verso il nostro Paese ha spinto diverse compagnie aeree a prendere provvedimenti atti a contenere una possibile crisi dell’aviazione.
Dopo i primi stop di British Airways, Kuwait Air e Turkis Airlines, ora anche i collegamenti con gli Stati Uniti hanno subito le prime riduzioni. Le città coinvolte sono gli scali principali del Nord come Venezia e Milano ma altre compagnie, come la Turkish Airlines, hanno addirittura sospeso tutti i collegamenti da e per l’Italia. Si tratta di misure che destano timore e, percentuali alla mano, il traffico aereo verso le nostre città è calato di oltre il 40% in due settimane.
Si tratta di provvedimenti adottati per ridurre il contagio di un virus che oramai pare inarrestabile ed è cosa certa che tutte le compagnie aeree stanno subendo notevoli perdite sia economiche che di passeggeri; i nostri aeroporti sono tra le tratte più importanti per numerose compagnie europee, compresa la low-cost Easyjet che sta anch’essa riprogrammando molte rotte in vista della partenza dell’alta stagione.
È in ulteriore sofferenza anche Alitalia che ha dovuto cancellare ben 38 rotte nazionali che avevano subito una drastica riduzione di domanda. Viaggiare ai tempi del coronavirus sta diventando sempre più complicato e, in un settore così competitivo come l’aeronautico, l’emergenza potrebbe causare la chiusura di vettori minori, come le recenti Ernest o la sarda Air Italy, ultima vittima di un mercato attualmente imprevedibile.