Già ieri sera, 7 marzo 2020, il governo aveva reso pubblica la bozza di un nuovo decreto che descriveva ulteriori provvedimenti per contenere la diffusione del Coronavirus Covid-19, divulgazione che ha creato ansia, ha affermato successivamente Conte.
Di fatto saranno vietati gli spostamenti fuori della propria provincia per alcune province del Veneto, dell’Emilia, per la Lombardia, per una provincia delle Marche e quattro del Piemonte. Soltanto “gravi e indifferibili motivi“, da oggi, 8 marzo fino al 3 aprile, permetteranno le entrate e le uscite dalla propria Provincia.
Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, proposto dal ministro della Salute Speranza e diffuso da Palazzo Chigi, è stato firmato questa notte dal premier Conte. Quattordici le province coinvolte nel decreto che vieta l’ingresso e l’uscita perché considerate “zona rossa“: Venezia, Padova, Treviso, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, e tutte le province della Lombardia.
Chi non rispetta i limiti dettati dal decreto riguardanti gli spostamenti e le nuove misure di sicurezza per il contenimento rischia una punizione che prevede “L’arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda“, scrive ilgazzettino.it mettendo in evidenza che la bozza del decreto applica le stesse sanzioni previste nelle prime disposizioni delle zone rosse.
Un secondo decreto riguarda tutto il territorio nazionale. Nel documento è confermata la chiusura delle scuole fino al 15 marzo e sono state introdotte nuove restrizioni per le attività di pub, sale giochi e discoteche che verranno sospese. In riferimento alle province del Veneto, Lombardia, Emilia, Marche e Piemonte definite in “zona rossa“, oltre a queste misure il decreto sospende gli eventi pubblici. I musei, le palestre, le piscine, i teatri saranno chiusi, bloccati i concorsi pubblici, a parte quelli per il personale sanitario.
I bar, i ristoranti e le attività commerciale potranno restare aperti, ma con l‘obbligo di mantenere un metro di distanza tra le persone. Se non rispetteranno questa regola avranno sanzioni e dovranno chiudere. Sarà vietato l’accesso al pronto soccorso hospice. Le riunioni di lavoro verranno effettuate mediante lo smart working o rinviate. Il decreto invita tutti a limitare gli spostamenti nelle “zone di sicurezza” a fermarsi a casa se in quarantena e se con temperatura corporea di 37,5° C.