Una grande commozione ha accompagnato il funerale di Elena Ceste e soprattutto le parole della figlia più grande hanno destato dolore e affetto per questa famiglia toccata da questa tragedia. Ecco le parole dellla figlia più grande: “Nessuno è più ricco di noi ad avere avuto un tesoro di mamma come te”. La ragazzina ha pronunciato queste parole dal pulpito della chiesa di Govone durante la cerimonia del funerale. Poi l’altra frase “Cresceremo sapendo che ci hai lasciato in buone mani”, l’ha lasciata leggere allo zio Danilo. E nella lettera i fgli di Elena ancora scrivono: “Ora sei un angelo che ci segue, che ci illumina la via del cammino. Abbiamo pianto tanto e ancora oggi consola noi e tutti quelli che ti hanno voluto bene”.
Lo zio Danilo, marito della sorella di Elena Ceste, ha aggiunto che si occuperanno loro dei figli di Elena, nella speranza che ogni lacrima versata diventi un bacio per la donna scomparsa così tragicamente. E aggiunge commosso: “Aiuteremo i tuoi piccoli a diventare grandi consapevoli della tua vicinanza”.
I funerali della donna si sono svolti sotto la neve, e sopra la bara c’erano un mazzo di rose bianche depositate, mentre davanti stavano i genitori di Elena e i quattro figli. La messa è stata celebrata dal sacerdote di Govone, don Giacomo Tibaldi, e dal parroco di Motta di Castigliole, don Roberto Zappino, la cui parrocchia era spesso frequentata dalla donna.
Gli avvisi funebri recavano anche il nome del marito di Elena, Michele Buoninconti, che da una settimana è in carcere perché accusato dell’omicidio della moglie. La decisione di apporre il nome del marito di Elena sugli avvisi è stata della famiglia della donna, che ha voluto agire così.
Negli avvisi infatti è scritto: “E’ mancata all’affetto dei suoi cari Elena Ceste. danno il doloroso annuncio: il marito, i figli, la mamma Lucia, il papà Franco, la sorella Daniela, il cognato Danilo, nipoti e parenti tutti“. Una tragedia arrivata oramai al suo epilogo, e la morte di questa donna che ha fatto tanto parlare per le sue conversazioni con altri uomini durante la vita coniugale non era altri che una insofferenza all’ambiente in cui viveva, e da cui voleva fuggire ma non lo aveva fatto. E invece, qualcuno l’ha costretta.