Eitan, unico sopravvissuto della strage del Mottarone: la disperazione della zia

Eitan è l'unico sopravvissuto della strage del Mottarone e sta lottando tra la vita e la morte. Ad assisterlo la zia Aya Biran che, disperata, spera possa riprendersi.

Eitan, unico sopravvissuto della strage del Mottarone: la disperazione della zia

Eitan ha solo 5 anni, è in progrosi riservata, intubato e sedato, all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino ed è l’unico sopravvissuto della strage del Mottarone, tanto da essere stato definito da molti quotidiani “il bambino miracolato”.A Stresa, nella provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola, a 300 metri dalla stazione di vetta, il cavo della funivia della linea Stresa-Alpino Mottarone, sul lago Maggiore, ha ceduto. 

Delle 15 persone in cabina, sono 14 i morti. Tra questi tutta la famiglia del piccolo Eitan: Amit Biran (30 anni), Tal Peleg (27 anni), Tonner, detto Tom, il fratellino, di soli 2 anni. 

La disperazione della zia di Eitan

Su Eitan ora, veglia la zia Aya Biran, medico Sert nel carcere di Pavia, che ha raccontato all’Ansa di aver saputo della tragedia dai messaggi che le arrivavano su Whatsapp con su scritto “Mi dispiace”. Al quarto messaggio, ha pensato che fosse caduto un altro missile in Israele, cercando di contattare prima il fratello Amit, che non ha risposto al telefono, e poi la cognata, anche lei invano.

A quel punto la donna ha intuito che qualcosa non andava, ma la conferma è arrivata solo dopo 2 ore. Aya, che vive in Italia da 17 anni con il marito Nirko e i suoi due figli, travolta dalla disperazione, su Eitan dice: “Abbiamo capito che era ancora vivo solo quando abbiamo visto che il suo nome non risultava nell’elenco delle vittime”, aggiungendo che nella lista dei deceduti c’erano anche i nonni di Tal, due persone anziane che, dopo il vaccino, avevano deciso di venire in Italia a trovare i loro nipoti. Aya si lascia andare, esterna tutta la sua rabbia: “Con i missili in Israele non pensavano certo che in Italia potesse succedere qualcosa del genere”.

Le condizioni di Eitan

I medici dell’ospedale Regina Margherita di Torino che hanno soccorso Eitan, hanno raccontato che il piccolo è riuscito a dire: “Lasciatemi stare, ho paura”. Quando è arrivato nel nosocomio in elicottero, attorno alle 14, le sue condizioni erano gravi e ancora oggi sono stazionarie anche se cruciali saranno le prossime 48 ore. 

Ieri pomeriggio il piccolo ha subito 5 ore di intervento per le fratture riportate alle braccia e alle gambe e la zia, ora, aspetta solo di vedere il suo nipotino, almeno da lontano, attraverso il vetro. Eitan, probabilmente avvolto dall’abbraccio dal padre che è servito a proteggerlo, sta lottando tra la vita e la morte e speriamo possa vincere la sua battaglia. 

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