Egidio Battaglia: l’agghiacciante lettera-testamento scritta prima di uccidere il figlioletto e di suicidarsi

Una storia atroce, con una lettera-testamento indicativa del motivo che ha spinto Egidio Battaglia, omicida-suicida, a compiere un simile gesto. Il movente sarebbe da ricercarsi nella diagnosi di autismo del piccolo Massimiliano.

Egidio Battaglia: l’agghiacciante lettera-testamento scritta prima di uccidere il figlioletto e di suicidarsi

Egidio Battaglia, 43enne dipendente della Pavan di Galliera Veneta, nella lettera a mano lasciata come una sorta di testamento sul tavolo della sala da pranzo di casa, scrive parole davvero agghiaccianti, poco prima di strangolare il figlio Massimiliano di 2 anni, per poi togliersi la vita con un coltello alla gola. 

Nella lettera ha provato a spiegare i motivi del suo terribile gesto: “Non sai pronunciare il nostro nome, non mi guardi con affetto chiamandomi papà. So che sarò definito un mostro, ma il dolore che sto provando lo conosco solo io. L’ho fatto per evitare a mio figlio un futuro di sofferenza. Meglio farla finita subito, prima che sia troppo tardi”.

La diagnosi di autismo

Il piccolo Massimiliano, stando ad una diagnosi di qualche mese prima, avrebbe potuto avere una possibile forma di autismo, con poche speranze di guarigione. Ma non era nulla di ufficiale. Il piccolo soffriva di disturbi cognitivi ma, vista la sua tenera etĂ , non era ancora stata fatta una diagnosi definitiva.

Nella lettera non mancano le parole di affetto per il piccolo: “Massimiliano è la migliore creatura che potesse venire al modo. Ma quando sarà grande e non ci avrà più, che cosa farà?”. Da qui la decisione di alleviare le sofferenze future del bimbo e le sue, prima strangolandolo e poi tagliandosi la gola con un coltello.

Al momento del suicidio-omicidio, Adriana Gargalic, ragazza di origini romene, madre del piccolo, si trovava al lavoro presso l’ospedale di Castelfranco Veneto, dove fa la fisioterapista per una cooperativa. La donna, appresa la notizia, sotto choc, ha avuto un malore ed è stato necessario l’immediato supporto di una psicologa. Egidio e Adriana erano sposati da 3 anni e mezzo e apparivano, agli occhi della gente, come una coppia solida e felice. Nessuno riesce a capacitarsi dell’atroce gesto compiuto dall’uomo.

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