Ecco spiegata la Carta di Milano, la carta d’intenti dell’Expo 2015

Ecco spiegata, in breve, la Carta di Milano, ovvero il manifesto che spiega al mondo gli ambiziosi obiettivi dell'Expo 2015 di Milano, dal tema 'Nutrire il pianeta, energia per la vita'

Ecco spiegata la Carta di Milano, la carta d’intenti dell’Expo 2015

Il premier Renzi ci ha messo la firma nel giorno inaugurale di Expo 2015. Parliamo della Carta di Milano, che verrà consegnata direttamente al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon. Ma precisamente, cos’è la Carta di Milano?

Quella che è stata definita Carta di Milano rappresenta una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano a tutti i cittadini del mondo, e nasce dopo un lungo dibattito tra il mondo scientifico, civile, istituzionale e imprenditoriale che riguarda il sistema alimentare globale. E’ stata un’iniziativa del governo basata proprio sul tema dell’Expo: ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita‘.

“Salvaguardare il futuro del pianeta e il diritto delle generazioni future del mondo intero a vivere esistenze prospere e appaganti è la grande sfida per lo sviluppo del 21° secolo. Comprendere i legami fra sostenibilità ambientale ed equità è essenziale se vogliamo espandere le libertà umane per le generazioni attuali e future”. Sono queste le suggestive parole che aprono la Carta di Milano, che si pone 10 obiettividiritto al cibo sicuro e nutriente, contrasto degli sprechi, difesa del suolo, promozione dell’educazione alimentare, lotta al lavoro nero e minorile, sostegno del reddito, tutela della biodiversità investimenti nella ricerca, guerra alle frodi, energia pulita.

Quattro, invece, sono i temi affrontati al suo interno: quali modelli economici e produttivi possano garantire uno sviluppo sostenibile in ambito economico e sociale; quali tra i diversi tipi di agricoltura esistenti riusciranno a produrre una quantità sufficiente di cibo sano senza danneggiare le risorse idriche e la biodiversità; quali siano le migliori pratiche e tecnologie per ridurre le disuguaglianze all’interno delle città, dove si sta concentrando la maggior parte della popolazione umana; come riuscire a considerare il cibo non solo come mera fonte di nutrizione, ma anche come identità socio-culturale.

Chiudiamo con la chiusura stessa della Carta di Milano, a nostro avviso molto eloquente: “Sottoscrivendo questa Carta di Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite. Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità”.

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