A quanto pare sembra che si sia individuato il primo omicidio della storia umana, il primo assassinio comprendente prove e su cui è possibile documentare ed ipotizzare. Sembra che il caso risalga a quattrocentotrentamila anni fa e che si tratti di una persona uccisa a Sima de Los Huesos (Spagna), con molta probabilità, a causa di due colpi vicini sopra l’occhio sinistro, e successivamente gettata in un pozzo per essere certi dell’avvenuta morte. Ed è grazie a un team di scienziati provenienti dalla vicina Spagna e degli USA d’oltreoceano che si è potuto scoprire tutto ciò. Naturalmente non ci possono essere certezze sul fatto che sia il primo omicidio della storia umana, anzi, possiamo essere quasi certi che, fin dall’antichità, ci sono stati casi del genere, anche non intenzionali, ma di cui non ci sono giunti resti.
Di questo partolare caso, invece, sono stati ritrovati ben 52 frammenti del cranio, ossia quasi tutto, e i pezzi si sono potuti assemblare senza troppa difficoltà. Tale teschio, nominato come Cranio 17, forma parte dei resti scheletrici di altri 28 individui datati circa quattrocentotrentamila anni e trovati in una stanza al fondo del pozzo. Secondo gli studiosi i corpi sono stati depositati lì dopo la morte, ma è possibile ce ne siano anche altri che non sono stati recuperati.
I due colpi hanno poca distanza l’uno dall’altro e sono stati eseguiti uno dopo l’altro con traiettorie quasi coincidenti e abbastanza precise. Naturalmente prima di affermare ciò sono state fatte analisi nel pozzo della grotta in cui il corpo è stato ritrovato ed è stato confermato che le ferite riportate sul teschio non sono compatibili con la caduta subita dal corpo dopo essere stato gettato.
Questi risultati sono stati pubblicati dalla Public Library of Science ONE, una rivista online. “Il tipo di ferite, la loro posizione, la forte somiglianza delle fratture in quanto a forma e dimensioni, e i diversi orientamenti e traiettorie delle fratture suggeriscono che siano state prodotte dallo stesso oggetto in uno scontro interpersonale faccia a faccia. Visto che entrambi gli eventi traumatici potrebbero essere stati letali, la presenza di più colpi implica la volontà di uccidere. […] Si tratta del primo chiaro caso di aggressione deliberata, letale e interpersonale in un reperto fossile ominide, a dimostrazione del fatto che si tratta di un antico comportamento umano”. Queste sono state le parole con cui l’omicidio è stato spiegato.