Nella mattinata di oggi, sabato 21 marzo, è scomparso Gianni Mura, giornalista sportivo che ha collaborato per ben 44 anni a La Repubblica. Sul supplemento “Il venerdì di Repubblica” si è invece occupato di recensioni eno-gastronomiche insieme alla moglie Paola.
Tra i tanti a ricordarlo sui social network c’è anche Riccardo Cucchi, ex radiocronista: “Un grande giornalista. Una persona per bene, un maestro. Tutti abbiamo cercato di imparare da lui. Lui ha imparato al fianco di Gianni Brera. La storia del giornalismo. La nostra storia. I tuoi libri sono sempre i primi che ho voglia di sfogliare. E sarà cosi, ancora”.
La carriera di Gianni Mura
Nato il 9 ottobre 1945, ha iniziato la sua carriera nel giornalismo nel ’64 ottenendo un posto da praticante al quotidiano sportivo de La Gazzetta dello Sport. Il tutto è avvenuto per pura causalità, grazie alla sua compagna di banco che l’incoraggiò nel provare questa carriera.
Nello stesso periodo, Gianni Mura si iscrive anche all’università, ala facoltà di lettere moderne, facendo diventare successivamente il suo impiego temporaneo a La Gazzetta dello Sport come un vero e proprio lavoro. Infatti è rimasto nel quotidiano per otto anni, scrivendo per il calcio di differenti categorie e anche sul ciclismo, raccontando il Giro d’Italia nel 1965.
Dal 1976 ha collaborato per La Repubblica e nel 1983 è diventato un membro fisso della redazione. Con il quotidiano ha creato la rubrica domenicale “Sette giorni di cattivi pensieri”, in cui l’ultimo articolo è stato scritto il 29 febbraio 2020 intitolato “Boban, Maldini, Gazidis e il Milan che non è più”.
Sempre con il quotidiano ha creato “I 100 nomi dell’anno”, nominando i personaggi più influenti di quell’anno solare nello sport, nella società, nella cultura, nella politica, e poi “Intervista al campionato”, in cui Gianni Mura intervista il campionato di Serie A su La Repubblica con i suoi giochi di parole.