È morto Calisto Tanzi: l’imprenditore aveva 83 anni

Nella giornata dell'1 gennaio 2022, dopo una lunga malattia, è scomparso l'imprenditore Calisto Tanzi, l'ex proprietario dell'azienda Parmalat e del Parma Calcio.

È morto Calisto Tanzi: l’imprenditore aveva 83 anni

All’età di 83 anni è scomparso Calisto Tanzi, fondatore e proprietario per oltre 40 anni del gruppo Parmalat, divenuto successivamente personaggio chiave delle vicende del “Crac Parmalat” che ha causato la bancarotta verso il finire del 2003 con migliaia di famiglie finite sul lastrico.

Il nome di Tanzi viene ricordato per il mondo dello sport. Inizialmente inizia con la Formula 1, sponsorizzando grandi campioni come Niki Lauda (a oggi il cappello del 3 volte campione è diventato uno dei cimeli più amati dei suoi fan), Nelson Piquet e mettendo il nome sulla monoposto della Brabham, ex scuderia della F1. Investe anche nel mondo sciistico, sponsorizzando sia Gustav Thöni che Jan Ingemar Stenmark.

Tanzi e il Parma Calcio

Verso la metà degli anni ottanta Tanzi decide di investire seriamente anche nel calcio, diventando sponsor della squadra della sua città: il Parma. Nel 1989, con la scomparsa di Ernesto Ceresini che purtroppo non riuscì a vedere la sua creatura andare in Serie A, l’ex cavaliere accelerò decidendo di diventare l’azionista di maggioranza in seguito alla promozione nella massima serie.

Da neopromosso, e con la conferma di Nevio Scala in panchina, il Parma esordisce in Serie A con un sesto posto finale che gli consentirà di esordire in Europa nella Coppa UEFA. La stagione successiva conquista il primo trofeo nazionale della sua storia, cioè la Coppa Italia, battendo in finale la Juventus con un secco 2-0.

Oltre ai grandi campioni portati in Emilia, tra i tanti si possono citare Hernan Crespo, Faustino Asprilla, Gianfranco Zola, Enrico Chiesa, Gianluigi Buffon, Alessandro Melli, Antonio Benarrivo e Dino Baggio, Tanzi durante il proprio impero da proprietario vince 3 Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe, 2 Coppa Uefa e una Supercoppa Uefa, con l’unico rimpianto dello scudetto (ottenendo solamente un secondo posto nel 96-97 con in panchina Carlo Ancelotti).

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